A tenere uniti i nostri bitontini, la fede e le tradizioni. Nel corso di questa insolita Settimana Santa molti cittadini hanno allestito nelle loro case un Sepolcro con la riproduzione delle principali statue che avrebbero sfilato tradizionalmente per le vie della città il Venerdì Santo.
Emanuele Latilla è uno dei bitontini che crea un Sepolcro domestico da anni ormai. Ci ha raccontato che questa passione è alimentata dalla fede e la coltiva sin da bambino, quando per l’appunto realizzava il Sepolcro con le figure dei Misteri della Chiesa di San Domenico. Oggi, invece, con delle statue realizzate da Vito Pazienza ha concretizzato il suo sogno di rendere il Sepolcro molto simile a quello bitontino.
Questa passione le è stata inculcata dal nonno che era portatore dell’Addolorata di San Domenico. Fin da piccolo lo ha seguito nelle processioni fino a quando è diventato un portatore.
«In questo momento così difficile -ha concluso Emanuele- a causa del Coronavirus è stato molto duro realizzare il Sepolcro a casa in quanto negli scorsi anni queste settimane erano di preparazione spirituale perché mi avvicinavo ai riti della Settimana Santa con fede e devozione. Quest’anno non potendo portare l’immagine della Desolata e della Misericordia durante le processioni è stato tragico perché chi come me fa tutto questo con fede ci sta male».
«Non potendo andare nella Chiesa di San Domenico, allora, ho deciso di realizzare un Sepolcro più grande riproponendo la sua stessa disposizione delle statue che tutti i cittadini conoscono, per essere più vicini e rivivere ugualmente l’atmosfera del Giovedì Santo»