«Nonostante manchino tre giorni alla scadenza della seconda rata Imu (ultimo giorno utile lunedì), molti contribuenti non sanno ancora quanto devono pagare anche perché il Comune non ha provveduto ancora a pubblicare i manifesti con le ultime modifiche».
A lanciare l’allarme è il consigliere Paolo Intini, che denuncia una presunta “leggerezza” da parte dell’amministrazione. “Leggerezza” che, prosegue l’esponente di opposizione, «è data dal fatto che sul sito del Comune c’è soltanto il riferimento alla delibera di Consiglio, assolutamente non facile da trovare perchè è un percorso complicato».
In effetti, sbirciando in rete, notiamo che, per le aliquote definitive Imu licenziate dall’assise il 29 novembre, c’è soltanto la pubblicazione della delibera consiliare completa alla voce “archivio atti”.
Nessuna traccia, invece, sia on – line che in città, del nuovo manifesto della tassa della casa. L’unico presente è quello di giugno, in cui si avvertono i cittadini che il pagamento sulla prima casa era sospeso e che le aliquote sugli immobili oltre quello principale erano rimaste sostanzialmente invariate.
Manifesto ormai vecchio, perchè i contribuenti non pagheranno alcun tributo sulla prima casa, in quanto il Comune ha mantenuto l’aliquota 2013 al 4×1000, e perchè c’è la novità sulle seconde case cedute dai genitori ai figli in comodato d’uso.
In questo caso, infatti, il Comune ha deciso di non avallarsi della possibilità di far diventare questi immobili come principali (e quindi esentarli dalla tassa), ma di riconoscere un’aliquota ridotta solo se il concedente ha un reddito Isee non superiore ai 5 mila euro.
Stesso discorso anche in materia di Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Anche in questo caso, da Palazzo Gentile non hanno ancora provveduto ad “aggiornare” i contribuenti (se non attraverso la pubblicazione della delibera consiliare), rimasti ancora alle scadenze e al manifesto del 12 luglio e non alle ultime novità licenziate dall’assise, tra le quali c’è quella dell’aumento del numero di rate, passate da 4 a 6.
