Sciola mi è stato presentato dal mio caro amico e artista della fotografia Gianfranco Mura.
E’ stato tra i protagonisti del nostro film “Le favole iniziano a Cabras“.
Pinuccio Sciola era un personaggio senza uguali. Uno dei più grandi scultori del nostro tempo. Perchè aveva dalla sua la poesia. Bastava questo. Andare a trovarlo era un’esperienza meravigliosa.
Con il viso scolpito da rughe e passione aveva reso il suo paese un museo offrendo giardini di opere aperti a chiunque. Mi avevano parlato tanto di Sciola prima che gli stringessi la mano. Per quella stretta che ha toccato la materia fino a sembrare di pietra essa anch’essa, ho sentito immediata amicizia.
Sapeva suonare le pietre: scolpiva megaliti che se accarezzati… suonavano. Un’idea semplice che incantava. Quello che faceva Pinuccio stupiva molto i bambini.
Perché i bambini sono estranei a ogni sovrastruttura.
Con le carezze ha fatto un gesto contrario alla Pietra che per natura fulmina, percuote e uccide.
Lui l’ha cullata, è entrato in lei fendendola per farla suonare.
A me, per sempre, resteranno nel cuore il tramonto di San Sperate e Pinuccio.
L’uomo che suonava le Pietre con le carezze.
Ciao Maestro