Il presepe è il simbolo precipuo del Natale.
L’idea del Poverello d’Assisi, semplice e geniale come tante che ebbe, rinnova ogni anno e in ogni casa l’attimo fatale che ha fatto la storia della Cristianità.
Ogni cultura, poi, ha adornato delle sue caratteristiche questa affascinante ricostruzione, cosicché ci si ritrovano tutti intorno alla greppia, non solo pastorelli e Re Magi.
Nella Esposizione Internazionale dei Presepi di Roma, tenutasi nei giorni scorsi nella splendida Sala Bramante di Piazza del Popolo, non poteva passare inosservata l’arte presepistica di una nostra concittadina, Giovanna Maria Pice per amici e conoscenti Vanna, che ha portato in mostra un gioiello realizzato con i doni del mondo: la pietra della Murgia che sa di tempo, la sabbia del mare che è eco d’infinito e figure provenienti dalla Turchia, terra funestata da crudeli eventi luttuosi e pure onusta di meraviglie.
La bitontina, entusiasmando la giuria, ha artigliato nella categoria “presepi tradizionali” il secondo premio fra i 150 partecipanti, scrematura dei 450 iscritti.
Un risultato prestigioso per Pice, che si inserisce nel solco della tradizione tutta nostra che ogni anno, durante le festività natalizie, viene illustrata dal maestro di tutti, il pluridecorato Vincenzo Sicolo, presso la chiesa dell’Annunziata.