Un’associazione culturale ed artistica che vuole
divertire, divertendosi. Lontana da condizionamenti economici, politici,
partitici, religiosi, ma solo propensi a sposare le problematiche sociali che
tormentano la nostra società, per regalare un sorriso contro la povertà, la
solitudine, la devianza minorile, le malattie.
Questa è “Res
Ludica”, un’associazione fondata nel luglio 2011 ed iscritta ufficialmente
nel febbraio del 2012 come Associazione no-profit alla FITA Federazione Italiana Teatro Amatori, perché l’attività
principale è infatti quella teatrale, senza però disdegnare partecipazioni a
manifestazioni di danza e musica ed eventi di carattere ludico e culturale,
purché servano a stare insieme e a fare solidarietà.
Trentasei iscritti ed un’età media bassissima, di soli 22 anni. Res Ludica è l’insieme di
ragazzi che hanno deciso di trascorrere il loro tempo e le loro serate non tra
i vizi della movida ma stando insieme con uno sguardo verso il prossimo,
progettando e realizzando spettacoli anche e soprattutto di beneficienza. Il
tutto, sotto lo sguardo e la cura attenta e maniacale di Gaetano Napoli, presidente e “padre” di questa associazione, che
sopravvive grazie al sostegno di numerose persone che da Bitonto, Bari, e
persino da Pescara, donano una piccola quota annuale a Res Ludica e l’aiutano
in termini di pubblicità.
Res Ludica opera nell’attività teatrale e se fino a
qualche mese fa lo ha fatto con commedie in vernacolo puro, ora c’è stato un
cambio radicale, un linguaggio più edulcorato, con il 70% circa in italiano ed
il restante 30% in vernacolo arcaico. Questo perché l’associazione, pur
esibendosi prevalentemente a Bitonto, non si è fatta sfuggire l’opportunità di
farsi apprezzare a Mola di Bari e Gravina, attraverso la conquista di premi e
concorsi che hanno offerto la possibilità di salire sul palco anche fuori dal
territorio bitontino.
Sul palco questi giovani ragazzi portano davvero di
tutto: dalle commedie, chiaramente rivisitate, dell’antica tradizione
napoletana di Eduardo De Filippo ed Eduardo Scarpetta, fino, prossimamente, a
lavori tradotti ereditati dal teatro francese. Tanti gli spettacoli messi in
scena, portati in scena anche a Villa
Giovanni XXIII e all’Istituto Maria
Cristina di Savoia, per portare sorriso e benefici anche materiali ed
economici a chi è più sfortunato. Tutti lavori diretti da Gaetano Napoli, tra
Ruota Libera (l’associazione precedente) e Res Ludica: “Jère a màje… nàune a taje”,“Cèrte
càuse nan se facene”, “Jère mégghie à Sànde Spirete”, “Percè”, “L’àrte
de re malàrte”, “Pillole di Res Ludica”.
Ora è in programma un grande evento: quattro serate, sabato 1, domenica 2, sabato 8 e domenica 9 gennaio presso il Teatro Traetta, dove verrà portata in
scena “Il marito di mia moglie”, una
rielaborazione personale di Gaetano Napoli di una commedia tratta dalla
tradizione napoletana. In particolare, lo spettacolo di sabato 8 giugno sarà donato interamente alla solidarietà e alla
beneficienza per il Progetto Continenti,
mentre le altre tre serate saranno aperte a tutti, e la risposta del pubblico
finora è stata notevole e gratificante, con ormai pochissimi posti rimasti a
disposizione.
Quello di portare il loro lavoro nel Traetta è stato
un vero successo per Res Ludica. «Non mi
interessano i soldi, ne ho la pretesa di fare la storia del teatro – ci
spiega Gaetano Napoli – Ho ereditato questa passione da Michele Muschitiello ed ora ho il
desiderio di lasciare qualcosa a questi ragazzi, riempiendo anche il teatro,
affinché i ragazzi possano sentire l’emozione e la paura di stare dinanzi ad
una grande platea. E per consentire questo, ci siamo avvicinati al pubblico con
la riduzione dei prezzi, partendo dagli 8 euro in platea fino ai 4 euro del
quarto ordine».
Singolare ma apprezzabile la scelta di fare teatro in
vernacolo arcaico. «C’è molto scetticismo
ed ancora qualche pregiudizio, molte volte sembra che non si voglia far entrare
il teatro vernacolare in certi posti – sottolinea Napoli che ha voluto
ringraziare il sindaco Michele
Abbaticchio e l’assessore Mangini per l’impegno e la possibilità concessa di esibirsi al Traetta – Eppure il nostro è sì un dialetto arcaico, ma pulito, senza parolacce, che esprime
concetti chiari e riprende la nostra lingua d’origine».
«Siamo un gruppo che si diverte, siamo una famiglia di ragazzi dove l’integrazione
ci porta all’allegria, facciamo di tutto per far divertire chi sta con noi – conclude Napoli – E nessun ragazzo viene escluso: tutti
mettono in campo le loro esperienze e le loro competenze, chi con la
scenografia, chi con le musiche, chi con le luci, chi con il trucco. Così
facendo tutti i ragazzi hanno la possibilità di entrare nel merito del testo e
dello spettacolo e di farvi realmente parte».
Questo
il passato ed il presente. Ma Res Ludica guarda già al futuro, a settembre,
quando porteranno in scena “Love to die”,
uno spettacolo noir attoriale e canoro, scritto e ideato da uno dei ragazzi del
gruppo, che si rifà a musical e rappresentazioni americane come “Gilda” di Rita
Hayworth o “Chicago”, e prende tracce anche da Quentin Tarantino.