Il primo ad accorgersi che le cose non andavano
per il verso giusto è stato il ragazzo di colore all’angolo della strada.
Infatti, ha arricciato un
poco il naso quando ha visto quel prelato avvicinarsi con passo dolente e far
tintinnare con volto contrito nel bicchiere di carta una moneta da tre euro (!).
Frattanto, quella tonaca frusciante che veniva da lontano –
dalla provincia brindisina, addirittura – ha proseguito il santo cammino,
entrando nella casa di una nostra cara lettrice.
Con cipiglio compunto, il sacerdote ha tirato fuori il
breviario e, medio e indice della mano destra uniti, ha pronunciato la formula
di benedizione che dovrebbe preservare dall’assalto del male (mah…) la dimora
della famiglia bitontina.
Paradosso delle preghiere, specie se a profferirle è qualche
prete che prete non è.
Eh sì, perché da una rapida ricerca sul web, è emersa
impietosa la verità sull’uomo e l’ecclesiastico è stato d’un subito sgamato.
Così, per esempio, s’è capito perché è parso un prete del
piffero con la vocazione a “fare il missionario”.
Peccato, perché uno come lui ce le aveva davvero le stimmate.
In una busta, insieme ad una manciata di ostie
(utili alla bisogna) e alcuni filmini zozzi (idem).
Pare abbia ingannato persino Papa Giovanni Paolo
II, figuratevi se un professionista di tal fatta non poteva buggerare una
sposina incauta.
“Ma è stato bravo tanto da essere credibile”, precisa la nostra
concittadina attonita, “e non ha voluto neppure che gli dessi un’offerta”.
Escluso che si possa trattare di un tardivo
rigurgito di onestà, probabilmente per un’orazione la beneficenza il padre
l’avrebbe ammessa, per un’eccelsa performance l’avrebbe ritenuta quanto meno
offensiva.
In fondo, un artista vero recita sempre gratis et amore Dei (ehm…).