È un progetto davvero ambizioso quello che la ASL di Bari, sotto la guida del direttore generale dott. Colasanto, il direttore sanitario dott.ssa Melli, assieme ai coordinatori locali del Distretto Socio Sanitario bitontino dott.ssa Rutigliano e l’attuale direttore dott.Gesualdo, sta avviando all’interno delle scuole primarie e dell’infanzia nel nostro territorio.
Una vera e propria sinergia per creare un percorso di confronto tra più istituzioni quali quelle della scuola, della famiglia e della sanità per salvaguardare i più piccoli pensando al loro futuro.
Si tratta di un lavoro che interesserà i bambini, in un’età compresa tra i 4 e i 7 anni, che saranno sottoposti ad uno screening per monitorare sin dalle fasi precoci della crescita le difficoltà infantili di sviluppo emotivo, motorio,linguistico e comportamentale.
La volontà, da parte dell’equipe formata dalla dott.ssa Lobasso (pediatra e referente del progetto), dall’unità operativa di neuropsichiatria infantile territoriale, il servizio di riabilitazione e integrazione scolastica e con il coinvolgimento dei medici di famiglia territoriali e dai Pediatri di famiglia nella persona del dott. Praitano, è creare un percorso di confronto a vari livelli societari per costruire interventi comuni.
I bambini oggetto d’osservazione più attenta saranno coloro i quali manifestano impulsività,iperattività e inattenzione: un comportamento pervasivo in tutti gli ambiti da quelli scolastici, passando per quelli famigliari e terminando in quelli di gioco.
Il compito dei medici sarà quello di capire se si tratta di un problema transitorio legato all’età o di uno che necessita un intervento specialistico.
La scuola e i genitori stessi avranno un ruolo fondamentale in quanto, a prescindere dallo screening, potranno segnalare casi di disturbo particolari.
Il lavoro durerà oltre il normale termine della scuola in modo che, chi trovi timidezza o difficoltà d’affermazione del problema, potrà rivolgersi alla ASL durante il periodo estivo fuori da ogni legame scolastico.
Ovviamente, il primo proposito è quello del rispetto della persona e della privacy della famiglia.
La domanda più diffusa durante la serata d’incontro tra genitori rappresentanti prima e poi con il personale docente è stata: “Come comunicarlo agli altri genitori?”
Il tentativo che spesso si fa con i propri figli è quello di perdonare e nel contempo condividere l’esasperazione: viene leso il rapporto famigliare, interpersonale non pensando (o non sapendo) che potrebbe trattarsi solo un atteggiamento da correggere con un’ottima occasione come questa, gratuita, messa a disposizione di tutti.
Correggere oggi significherà evitare in adolescenza comportamenti aggressivi, devianza, fenomeni di bullismo, relazioni promiscue, in età adulta depressione, alcool e droghe: insomma, quello che si direbbe un vero effetto boomerang nella società.
Questo percorso segna una vera fase di abbattimento dei costi sanitari successivi, una lungimiranza e promozione alla salute.