Tutto nasce da questa semplice domanda che spesso gli alunni rivolgono alle loro docenti al finire della famosa merenda che si consuma durante l’intervallo. Prendendo spunto da questo ricorrente interrogativo nasce il progetto di educazione ambientale che vede coinvolti i volontari dell’associazione ambientalista Fare Verde e i circa 400 studenti della scuola secondaria di primo grado “Anna De Renzio”, fortemente voluto dalla dirigente Anna Bellezza.
L’idea è molto semplice, ma nel contempo fortemente educativa. Ogni venerdì a partire dal 5 aprile, gli esperti dell’associazione incontrano gli studenti (mediamente due classi per incontro) durante la ricreazione e al termine li aiutano a differenziare i rifiuti prodotti, in appositi bidoni.
Al termine “della raccolta” studenti, insegnanti e volontari approfondiscono con domande e riflessioni il tema del riciclo dei rifiuti, con la finalità di trasmettere ai giovani allievi le nozioni basiche del rispetto ambientale, con particolare attenzione alla riduzione ed al corretto smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, quando le condizioni climatiche lo permettono gli studenti, armati di guanti e bustoni, provvedono a ripulire l’atrio della scuola da tutti quei rifiuti ( bottigliette e cartacce) che distrattamente cadono per terra.
Secondo la dirigente scolastica, i ragazzi mostrano sempre gioia ed entusiasmo ogni qualvolta si intraprendono percorsi didattici pratici e concreti, dimostrando di aver ben compreso l’importanza del rispetto nei confronti dell’ambiente nel quale vivono.
«Sembra incredibile ma ciò che paghiamo a caro prezzo al supermercato e nei negozi, diventa rifiuto in poco tempo. Scatole, bottiglie, pellicole, contenitori, buste, vaschette in polistirolo riempiono sempre più in fretta il nostro secchio della spazzatura. Gran parte di questi rifiuti possono tornare ad una nuova vita attraverso il riciclaggio. Ma è al momento dell’acquisto che noi dobbiamo prestare maggiore attenzione. Un sistema molto efficace per ridurre i rifiuti e riutilizzare i contenitori è il cosiddetto vuoto a rendere. Con questo sistema ogni volta che si compra una bibita, il latte, l’acqua, il vino o la birra, si paga una cauzione, cioè una somma di denaro che sarà restituita solo se viene restituita la bottiglia o il contenitore vuoto. In Germania ed in molti altri paesi del nord Europa questo sistema è molto usato», ha commentato il consigliere nazionale di Fare Verde Onlus, Giuseppe Cazzolla. “Questa pratica, in uso da noi fino agli settanta, ha lasciato perplessi gli alunni, i quali si sono chiesti come mai in Italia non venga attuata, pur essendo abbastanza semplice da mettere in azione”.