È giunta al termine la prima fase dello studio scientifico “Pre.S.A.G.I.”, ricerca sulla prevalenza della sensibilità al glutine in età pediatrica, che l’Università di Bari (Unità Operativa Pediatrica “B. Trambusti” dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari) sta conducendo in Puglia e che è partita con la somministrazione di questionari alla popolazione scolastica di Bitonto, Mariotto e Palombaio.
La ricerca intende stabilire, per la prima volta nella letteratura scientifica, se e quanto siano presenti nella popolazione in età pediatrica i disturbi collegati all’assunzione di glutine [di origine gastro-intestinale (dolore di pancia, gonfiore, alterazione dell’alvo) e non gastro-intestinale (senso di mente annebbiata, prurito sine materia, astenia, mal di testa, senso di affaticamento)].
Con una nota indirizzata al sindaco ùi Bitonto, Michele Abbaticchio, alla vicesindaco, Rosa Calò, e all’assessore alla pubblica istruzione, Vito Masciale, il gruppo di ricerca, guidato dal prof. Ruggiero Francavilla, ha voluto ringraziare l’Amministrazione comunale “per la disponibilità a sostenere l’iniziativa”.
Un plauso è rivolto anche ai docenti e ai dirigenti scolastici “per l’interesse dimostrato ed il supporto all’iniziativa che senza il loro sostegno non sarebbe potuta decollare”. Ringraziamento e riconoscimento di stima, che il gruppo di ricerca, estende a tutta la cittadinanza “per la disponibilità e la sensibilità mostrate nello svolgimento di questa prima fase del progetto”.
“La città di Bitonto – scrive il prof. Francavilla – ha rappresentato un esempio di proficua collaborazione con gli enti preposti alla ricerca che dopo tanti anni di lavoro nel campo della ricerca scientifica possiamo definire unico ed encomiabile”.
Tutti i questionari distribuiti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado cittadine sono stati raccolti e tabulati. Dopo questa prima fase, il gruppo di ricerca provvederà all’elaborazione dei dati: i risultati dello studio e i conseguenti interventi da pianificare sul territorio saranno illustrati pubblicamente, per condividerli con quanti hanno collaborato alla ricerca.