Quasi un milione e 700mila euro per il servizio di refezione scolastica, trasporto scolastico, istituti paritari, e interventi vari.
È il contributo che da Palazzo Gentile chiederanno alla Regione Puglia per il Piano di diritto allo studio per l’anno 2021. Che dovrebbe avere – salvo rinvii –il disco verde del Consiglio comunale convocato per mercoledì (prima convocazione) o venerdì (seconda convocazione).
Il provvedimento, che ricalca a grandi linee quello degli anni scorsi, ma anche perché è un qualcosa più di natura tecnica che politica – fa il disegno dello stato dell’arte della situazione scolastica nella città dell’olio e del sollievo.
La somma più importante, quasi 600mila euro, sarà chiesta per la pappa agli alunni che, secondo i calcoli fatti dagli uffici comunali, sono 531, con predominio, come è prassi, per la scuola dell’infanzia (364) rispetto alla scuola primaria.
A questa somma e a questi numeri vanno aggiunti i 40mila euro chiesto come contributo per la mensa nelle cinque scuole paritarie.
Oltre 400mila euro, invece, saranno da impiegare per il trasporto pubblico scolastico. Una cifra sicuramente più alta rispetto agli anni scorsi, ma perché da Palazzo Gentile hanno deciso di implementare il numero dei pullman da mettere su strada, in virtù delle disposizioni in materia previste per l’emergenza covid 19. Saranno, infatti, 11 i bus impiegati di proprietà comunale (più sei quelli dell’azienda privata) per trasportare, in tutta sicurezza 355 bambini e ragazzi. E, su tale aspetto, c’è anche da evidenziare che da Palazzo Gentile chiederà ulteriori 95mila euro per l’acquisto di un ulteriore scuolabus.
Un assegno di 20mila euro servirà per i cosiddetti interventi vari, alla cui voce rientrano i sussidi scolastici e le attrezzature per i disabili, mentre il doppio servirà per il funzionamento delle scuole paritarie e i loro oltre 200 alunni.
Ne sarebbero necessari, infine, quasi 470mila per portare avanti le spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia. In modo particolare, però, la somma servirebbe per potenziare e stabilizzare le sezioni primavera aggregate nelle scuole dell’infanzia statali o paritarie, ampliare e sostenere la rete dei servizi per bambine e bambini nella fascia di età compresa tra zero e sei anni, riqualificare edifici scolastici di proprietà pubblica.