Rassegnazione, sfiducia nelle istituzioni, scarso impegno nell’associazionismo e nel volontariato. È il quadro che emerge dal rapporto LiberaIdee, basato su un insieme di questionari incentrati sulla percezione della corruzione da parte dei cittadini. Secondo i dati raccolti, sette pugliesi su dieci considerano la mafia un’emergenza, quattro su dieci dichiarano di conoscere persone che hanno avuto a che fare con tangenti. Per il 90,4% degli intervistati la corruzione in Puglia è più radicata ed estesa che nelle altre regioni (73,4%), al punto che quattro su dieci affermano di conoscere corrotti o corruttori. Fra le fasce sociali più coinvolte, nell’immaginario collettivo, primeggiano i politici, seguiti dai funzionari pubblici, nello specifico da quelli che assegnano gli appalti. Un altro indicatore superiore rispetto alla media nazionale è la percezione della corruzione nelle forze dell’ordine (24,2%).
I motivi per cui la corruzione non è denunciata, sempre secondo le risposte fornite ai questionari, sono legati alla paura delle conseguenze a causa di un presunto coinvolgimento dell’intero sistema che dovrebbe vigilare sulla legalità. Secondo il 28,8% delle persone la corruzione non andrebbe denunciata perché considerata come un fenomeno normale.
Relativamente alla politica, il 23% degli intervistati si dichiara “disgustato” o non interessato, il 13% si impegna in prima persona e il 49% afferma di essere informato, senza però partecipare attivamente.
Per quanto attiene il capitolo mafia, essa è vista come un fenomeno preoccupante e socialmente pericoloso dal 52,2% degli intervistati, mentre per il 10,2% la mafia è semplicemente “letteratura”. Secondo i pugliesi, le attività mafiose consistono principalmente nel traffico di stupefacenti (70%), le estorsioni (40,8%) e il lavoro nero (36,4%). I cittadini fra i 40 e i 64 anni collocano l’usura come tipica attività mafiosa (12%), dato superiore alla media nazionale, dove è relativamente meno diffusa.
Fra i motivi che spingono alcuni soggetti ad affiliarsi ad associazioni mafiose vi sono il ruolo della famiglia, il contesto di riferimento, le difficoltà economiche e lavorative. Prevale inoltre l’idea che l’adesione a questo tipo di criminalità organizzata è motivata dalla possibilità di ottenere guadagni facili, raggiungendo prestigio e potere.