Ha
deciso di sbattere la porta in faccia. Per la seconda volta nel giro
di 8 mesi, e dopo 7 anni. Giuseppe Elia non è più il presidente
dell’Azienda servizi alla persona (Asp) “Maria Cristina di Savoia”,
rassegnando nei giorni scorsi le dimissioni direttamente in regione.
La
decisione del docente di Pedagogia generale all’Università di Bari è arrivata un paio di settimane dopo lo sciopero, l’ennesimo, proclamato
dai sindacati dei 22 dipendenti dell’azienda che chiedevano gli
arretrati di settembre e ottobre. Ed è giunta, soprattutto, 8 mesi dopo le
prime dimissioni, perché già a marzo Elia aveva gettato la spugna
assieme al Consiglio d’amministrazione. A maggio, poi, la Regione lo
ha rimesso al suo posto, incurante forse che i problemi erano (e
sono) ben altri. Il presidente ha tentato di resistere, ma l’altro
giorno ha alzato bandiera bianca. «Nuovi impegni professionali –ha spiegato Elia alla Gazzetta
del Mezzogiorno, che ieri ne ha
dato notizia – mi terranno spesso lontano da Bitonto, e
si tratta di incarichi incompatibili con la presidenza del Maria
Cristina». Sarà, ma sempre al
quotidiano diretto da Giuseppe De Tomaso, l’ormai ex presidente
dell’Asp ha anche tirato fuori «una condizione di
isolamento istituzionale»,
facendo riferimento al silenzio assordante che Provincia e Regione
avrebbero avuto nell’ultimo periodo nei confronti dell’ente
bitontino. Lo dimostrerebbero il taglio dei finanziamenti che da via
Spalato hanno operato negli ultimi tempi, e la vicenda del Cda che,
scaduto già nel 2009, è ancora in proroga (ci sono Grazia Scaraggiper la provincia, Marianna Pischetola per il terzo settore, Domenica
Girasoli per il comune di Bitonto e Laura Barbara Daloisio per quello
di Palo) e attende ancora la nomina del direttore generale.
La
crisi del personale dell’azienda, già acuta negli anni passati, si
fa pesante a inizio anno, quando le sigle sindacali dei dipendenti hanno criticato le cattive politiche gestionali di Elia e denunciato il
mancato pagamento di alcune mensilità. Il braccio di ferro è andato avanti per alcune settimane, e si è concluso quando il professore ha dato le dimissioni. I primi a esultare sono proprio le oltre 20 maestrenze
dell’azienda, che però sono restati scioccati quando dal lungomare
Nazario Sauro hanno deciso di rimettere Elia al suo posto. A fare il
presidente. D’altronde, a marzo, è stato lo stesso ex assessore ad
essere possibilista su un suo possibile ritorno, «ma
bisogna
sedersi attorno a un tavolo – affermava
al “daBITONTO” – e
vedere quello che davvero si intende fare per la struttura».
Evidentemente,
non è stato fatto. Quel che è certo è che adesso, in piena bagarre
per le primarie in vista delle consultazioni regionali, la situazione
del “Maria Cristina di Savoia” è diventata una questione scottante.