Aperture straordinarie: il lunedì e il mercoledì al mattino e il venerdì sera. Tutto questo prima dell’apertura ufficiale dell’11 ottobre prossimo. Più di duemila pezzi custoditi, in quindici sale, senza considerare la chiesa di San Francesco d’Assisi e i meravigliosi giardini pensili.
Stiamo parlando del Museo Diocesano – secondo solo a quello di Lecce – inserito nel complesso dell’ex seminario vescovile, un tempo convento dei Frati Minori Conventuali – “una vera perla che resterà per sempre nella storia della città”, come ha ben detto il sindaco Michele Abbaticchio e che ha stupito anche il governatore Michele Emiliano: “Consiglio a tutti di andare a vederlo: ci sono degli autentici capolavori e per chi viene, potrà vedere uno dei centri storici più belli d’Italia”.
“In questi giorni d’agosto con le spiagge tutte occupate e un sacco di traffico automobilistico venire a Bitonto è il connubio perfetto per fare un weekend culturale e culinario – suggerisce ancora Emiliano -. Ricordiamo che proprio qui ci sono dei monumenti straordinari e uno di questi è la Cattedrale, capolavoro del romanico pugliese e meridionale”.
I lavori. È stata proprio la Regione a consentire che i lavori del Diocesano fossero completati, prevedendo ben cinque interventi dal 2005 al 2019, per un importo complessivo pari ad € 4.628.941,86 di cui 3.988.481,05 di fondi pubblici, € 240.460,81 di cofinanziamento e € 400.000 di fondi privati. Questi interventi regionali hanno permesso la funzionalità, il restauro, l’adeguamento funzionale e la fruibilità dell’intero complesso museale.
L’obiettivo. L’obiettivo è assicurare la fruibilità di tutti gli spazi del museo con una duplice funzionalità: curando l’accoglienza del visitatore con strumenti didattici e creando un percorso di visita, legato alla storia che va dal XII al XIX secolo.
I reperti contenuti. Fin dal 1986 gli Arcivescovi mons. Mariano Magrassi e mons. Francesco Cacucci hanno continuato l’opera di raccolta e conservazione, di esposizione e valorizzazione delle numerose opere artistiche, testimonianza della fede e dell’impegno delle generazioni, intrapresa dall’ultimo vescovo di Bitonto, mons. Aurelio Marena. Il progetto identitario del museo realizza una esposizione delle opere non cronologica ma contestualizzata secondo orientamenti teologici, pastorali, territoriali e di funzione liturgica. Il percorso espositivo racconta, attraverso le opere, la Diocesi dalle sue origini, offrendo una visione completa dello spaccato della vita ecclesiale fino ai nostri giorni. Si va da opere di periodo bizantino, riferibili ai più antichi edifici ecclesiastici della città, passando per gli elementi romanici, fino alla più ricca produzione artistica del ‘500 e ‘600. La fioritura artistica e la prosperità economica culminano nella nascita della scuola pittorica locale che vede in Carlo Rosa il suo principale esponente. L’esposizione è completata da arredi sacri e paramenti, il cui valore simbolico rievoca i momenti della vita liturgica, e da alcuni documenti su pergamena e su carta, custodi della storia della Diocesi di Bitonto e di alcuni momenti della vita della comunità ecclesiale.