La mattina del 25 agosto, un sole caldo incominciava a fare capolino e
a rischiarare il cielo. Con gli occhi ancora gonfi di sonno, diciannove ragazzi
di età compresa tra 14 e 30 anni sono partiti dall’Istituto Sacro Cuore di Bitonto per il Meeting nazionale dei giovani della Lu & Gi (acronimo che sta
per Lucia Filippini e, per l’appunto, i giovani). Meta ultima Montefiascone, un borgo in provincia di
Viterbo in cui la santa ha insegnato fino alla morte, passando per Pescara e
Sulmona a “caricare” altri adolescenti. Otto ore di viaggio in pullman che,
chissà perché, tra canzoni e dispettucci non sono pesate affatto.
Le valige della vita di questi giovani -circa un centinaio, arrivati a
Montefiascone da tutta Italia- erano stracolme e pesantissime.
Contenevano
l’impensabile: incomprensioni con i genitori, qualche preoccupazione
scolastica, innamoramenti non corrisposti, sorrisi contagiosi, sogni grandi
come una montagna e amicizie meravigliose.
Ecco il perché di questo meeting.
Quale migliore occasione per fare un cammino dentro di sé, tenersi quello che
di buono il cuore sente e allontanare inutili inquietudini?
Durissimo il tema dell’iniziativa: Giovani, bellezza e affettività.
Per tre giorni, tutti i
partecipanti sono stati invitati a interrogarsi sull’amore e la sessualità
attraverso varie e originali sollecitazioni. A gestire i momenti in cui le
giornate erano suddivise -tra conferenze, preghiera, lavori di gruppo e giochi-
un instancabile don Giosy, il prete
cantautore che con la sua voce e la sua testimonianza di fede riempie le piazze
da quasi quarant’anni.
La prima relazione è stata quella di un simpatico prete dall’accento
veneto. È don Giovanni Fasoli, uno dei
massimi esperti di social network in Italia. Prendendo spunto da alcuni video e
dalle canzoni dei Negramaro e Ligabue, ha condotto i giovani in un viaggio dove
amore, bellezza e mondo virtuale possono finalmente intersecarsi.
“Bisogna sempre partire dalla
vita vera, andare on line e tornare alla vita”, ha spiegato don Giovanni “Allora il virtuale non è più un problema, perché
diventa solo un passaggio”. E ha concluso l’incontro con un mega selfie di
gruppo, tra gli applausi scoscianti dei presenti.
Nel secondo giorno, la psicoterapeuta romana Flavia Scatena ha tenuto una coinvolgente relazione sulle emozioni
e sulla sessualità. Che cosa sono i sentimenti? Il corpo è un valore o un
ostacolo? Com’era facilmente prevedibile, i ragazzi non si sono lasciati
sfuggire l’occasione per “tempestarla” di domande sul loro rapporto con i
genitori, gli amici e i fidanzatini.
In ultimo, a concludere il ciclo di relazioni è stata Claudia Francardi, la moglie del
carabiniere ucciso nel 2012 da un ventenne in viaggio verso un rave party. La
donna ha avuto la forza di perdonare il carnefice di suo marito, al quale ha
voluto dare una prova d’amore e una possibilità di reinserimento.
“Non occupatevi solo della
vostra esteriorità, ma preoccupatevi di curare l’anima”, ha amorevolmente
consigliato Claudia, “dinanzi alla
sofferenza non troverete un’applicazione su internet che vi possa far guarire.
È un lavoro che dovrete fare da soli”.
Ricchissimo, dunque, il programma delle tre giornate a Montefiascone
organizzate dalle Maestre Pie Filippini. Ma il VII meeting della Lu & Gi è
stato anche tanto altro e riassumerlo in maniera esaustiva in queste poche
righe è pressoché impossibile. È stato come un puzzle di piccoli e
significativi doni.
Lo sguardo amorevole di Don Giosy verso i suoi “cuccioli”.
Le lacrime liberatorie di Angela e Lucia.
L’amore immenso tra Osmina e Paolo.
Lo sguardo tenero di Luca, Alessia e Erica, i più piccoli della
compagnia bitontina.
Le confidenze tra ragazzine a notte fonda, mentre qualche adulto
intimava di dormine (ma sotto le lenzuola rideva a crepapelle).
La caccia al tesoro per i vicoli del borgo. Dove il vero tesoro da
conquistare erano i propri sogni, spalancando le braccia verso il cielo.
“È stata un’esperienza
indimenticabile e profonda, che mi ha aiutato a crescere”, commenta Luca (quasi
14 anni). È solo uno dei tanti adolescenti da cui Bitonto dovrebbe ripartire,
per regalare alla città un futuro più splendente.