Volge al termine il braccio di ferro tra il pittore bitontino, Matteo
Masiello, e l’Amministrazione comunale. Pomo della discordia, la restituzione
delle opere dell’artista esposte presso il Torrione Angioino.
Una deliberazione di giunta, la n. 77 del 5 marzo 2014, ha posto fine
alla querelle, stabilendo la restituzione di «tutte
le opere richieste liberando, così, lo spazio espositivo anulare del Torrione».
Nella stessa
delibera si ripercorrono le tappe principali di questa annosa diatriba.
Il tutto ha avuto
inizio il 28 marzo 2013, quando Masiello, con una nota, chiedeva «la restituzione delle opere esposte sul
lato interno dell’anulare del Torrione al fine di aumentare gli spazi
disponibili per le mostre temporanee organizzate dall’Amministrazione comunale».
Con deliberazione
di giunta comunale n. 212 del 9 agosto 2013, l’Amministrazione provvedeva
proprio a restituire a Masiello ben 13
opere: Murgia – pastello;Crostacei e pesci – olio; Mercatino
arabo – olio; Il progresso tecnico –
misto; La sagra del pesce – olio; Luna park – olio; Giorno di vacanza – tempera;Il tempo di Alicante – olio; Nello
studio – pastello; Il paesaggio –
olio; La ricerca infinita – olio; Crocefissione – olio; Omaggio a Kafka- olio.
Finita così? Assolutamente no, in quanto Masiello con una
successiva nota, questa volta del 14 ottobre 2013, ha avanzato nuovamente all’Amministrazione
una richiesta di restituzione, questa volta di «tutte le opere donate (dipinti, sculture, acqueforti e manifesti) e
loro pertinenze».
Da qui è partito un confronto tra l’assessore al marketing
territoriale, Rocco Rino Mangini, e
lo stesso Masiello, finalizzato «alla
ricerca di una nuova soluzione di allestimento delle suddette opere al fine di
mantenere presso il Comune di Bitonto la collezione donata dal sig. Masiello».
Il colloquio porta ad una proposta da parte dell’assessore: ovvero l’ipotesi di una nuova collocazione e,
dunque, il trasferimento delle opere presso «la
galleria antistante la sala degli specchi del Palazzo del Comune di Bitonto».
A Masiello, probabilmente, questa ipotesi non piace e con
una nota del 12 dicembre 2013, «torna a
chiedere la restituzione di tutte le opere donate e loro pertinenze oggi esposte
presso il Torrione Angioino, minacciando di adire le vie legali».
L’Amministrazione replica rilanciando la sua ultima
proposta, e quindi il 9 gennaio 2014 «il
sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio torna a riproporre lo spostamento delle
opere presso la sala degli specchi del Palazzo del Comune di Bitonto».
Masiello non ci sta, rifiuta ancora una volta l’ipotesi
proveniente da Palazzo Gentile e passa dalle parole ai fatti, in quanto con una
nota del 14 gennaio 2014, «l’avvocato Stefano Ciocia, nominato
all’uopo dal sig. Matteo Masiello, in risposta alla suddetta nota del Sindaco
di Bitonto, richiedeva in nome e per
conto del suo assistito la restituzione di tutte le opere donate e loro
pertinenze oggi esposte presso il Torrione Angioino, intimando di
rispondere entro il temine di 10 giorni pena l’avvio di un procedimento legale».
Dinanzi all’insistenza di Masiello e al suo rifiuto della
proposta formulata da Mangini, il 3 febbraio 2014, con una nota indirizzata all’avvocato
Ciocia, «il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio acconsente alla reiterata
richiesta di restituzione del sig. Matteo Masiello, dando disposizioni agli
uffici per organizzare e definire la procedura in oggetto».
Da qui, dunque, a qualche giorno di distanza è arrivata
poi la delibera di giunta che ha posto finalmente fine a questa lunga diatriba.