Dalla Segreteria della Lega Salvini Premier Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“Il paesaggio rurale fuori dal centro urbano, prezioso ed inestimabile, racconta una storia che è quella di tutti noi, della nostra terra, dei prodotti che apprezzano in tutto il mondo, del nostro olio, dei nostri frutti.
È una storia agreste, silvestre, bucolica, la casa dei nostri ricordi, una storia di lavoro e di sacrificio.
È la storia di un rapporto interrotto, quello tra trasformazione umana ed economia della natura, la quale più spesso si mostra sofferente, tradita, violentata, abbandonata. Prova di ciò è lo stato delle nostre campagne, ridotte a depositi di rifiuti non smaltiti, di tonnellate di materie plastiche non stoccate, di elettrodomestici pericolosamente lasciati arrugginire sotto la fine pioggia, quasi a sottolineare che prima o poi la natura si ribella. L’indice di qualità della vita scende pericolosamente e compendia non soltanto una valutazione globale del contesto lavorativo, sociale ed economico, ma pure una valutazione dell’habitat, ambientale, urbana e rurale. Bitonto è avvolta da un paradiso rurale macchiato da abusivismi di ogni genere, tra cui figurano principalmente quelli legati all’abbandono dei rifiuti. L’ambiente è un grande tema per la comunità e chi non lo riconosce condanna i suoi simili e sé stesso a vivere in una dimensione meno salubre e meno vitale.
Urgono chiarimenti sullo stato delle nostre aree rurali, delle campagne che circondano Bitonto e delle periferie, abbandonate da chi si era impegnato a riqualificarle e lo aveva promesso in pompa magna.
Urge redigere una carta del paesaggio per interpretarlo, sostenerlo, proteggerlo dalle angherie, all’insegna di un’identità territoriale che guidi alla tutela paesaggistica, deterrente di ogni scelta avventata di trasformazione territoriale. Urge creare una rete di ambientalisti militanti che vada oltre ogni steccato ideologico e che non conosca particolarismi, perché l’ambiente non conosce colore politico o segreteria, ma soltanto uomini civili che lo rispettano. La natura dà tanto e richiede tanto, alleva i figli del domani e merita la nostra attenzione e le nostre deferenze: preservarla è moralmente obbligatorio per rimediare al disastroso e dannoso disinteresse di un’amministrazione comunale che non va oltre i proclami propagandistici in stile sovietico.