Un gioiello è davvero un gioiello quando viene conservato in un portagioie. E già il nome stesso è una meraviglia: un posto che conserva, porta con sé, i preziosi, le “gioie”, ciò che di caro ci hanno lasciato o regalato gli altri.
Noi abbiamo un gioiello d’inizio Ottocento ridotto così. Non abbiamo fatto nessuna scoperta particolare se non andare a teatro, nel nostro teatro “Traetta” e farci un giro. Fin su. Per trovare un nastro segnaletico bianco rosso, usato per impedire l’accesso a quello che vi mostriamo.
Umidità e intonaco che cade. Chi abita in qualche vecchia abitazione saprà che è problema atavico, ci mancherebbe. Che necessita, per questo, di cure. Fatte per bene. Una volta e buona, magari ogni dieci anni.
E invece sul tetto del nostro teatro c’è una macchina per il riscaldamento, vecchia di vent’anni, che andrebbe sostituita e che perde gocce minuscole d’acqua. Poi ci mettiamo le nevicate degli scorsi anni, le abbondantissime piogge.
Insomma il risultato è quello che è. Sappiamo pure bene che c’è stato qualche tecnico comunale che un giro da quelle parti se l’è fatto e che qualche valutazione l’ha fatta: la spesa non sarebbe nemmeno tanto esigua e, soprattutto, non potrebbe essere affrontata adesso a stagione teatrale iniziata. Sicuramente sarà quest’estate il momento più opportuno.
Sperando non ci sia l’ennesimo bando che tenga occupato il teatro quasi quotidianamente. Perché sebbene sia un pregio enorme il fatto che il teatro viva ogni giorno e sia abitato dai suoi cittadini, ci chiediamo se sia davvero giusto che si sia persa la sacralità di quel luogo.
Che indifferentemente ci possiamo trovare Enzo Decaro, Ettore Bassi e poi rappresentanti di prodotti commerciali e scuole di danza che arrivano persino dai paesi limitrofi trovando il vantaggio di un contenitore culturale, pure bellissimo, e gratuito. O interi gruppi di ragazzi che, non sfruttando più aule magne e piccoli teatrini, finiscono per calcare un palco prestigioso. Finendo per saltare sulle poltrone in platea – molte ormai da riparare -, staccando quel poco di moquette del salvamuro, o quel filo di carta da parati. E non ci aggiungiamo il passamano ormai rimosso e le toilette senza chiavi.
Ora, ci siamo già abituati. Quindi vi anticipiamo. Punto 1. non stiamo accusando nessuno, semplicemente fotografando una realtà che ci dispiace vedere ridotta così. E siamo sicuri dispiaccia anche a voi. Punto 2. Non siamo accusando questo o quell’amministratore, magari si cerchi il modo di mettere a bilancio quanto prima la cifra necessaria. Nonostante i fondi siano sempre pochi, lo sappiamo.