«I
cittadini devono fare proprio il territorio e pre-occuparsi della Lama Balice».
Nel pensiero della vicesindaco di Bitonto, Rosa Calò, è riassunta la mission dei tre seminari tematici sul Piano
Territoriale del Parco Naturale Regionale Lama Balice in corso di
elaborazione.
L’ultimo, relativo agli insediamenti antropici, si è
tenuto ieri nella Sala degli Specchi di Palazzo Gentile.
«Molte
associazioni stanno collaborando alla redazione del Piano, strumento necessario
per il Parco» ha ricordato l’assessore all’Ambiente
bitontino nonché moderatore dell’incontro, Domenico
Incantalupo.
In tanti, infatti, hanno partecipato agli
eventi, aperti ai rappresentanti istituzionali, progettisti del Piano, esperti
di settore, associazioni coinvolte e cittadini, che hanno avuto l’obiettivo di «tirare fuori il meglio, raccogliere
consigli utili per questi tre incontri, ma anche e soprattutto per il futuro», come
spiegato da Maria Maugeri,
presidente del Parco di Lama Balice. «Abbiamo
fatto fatica, ma ci siamo» ha continuato la Maugeri, rappresentante anche
del Comune di Bari, in qualità di consigliere comunale.
Nel cammino verso il Piano Territoriale,
l’ente potrà confidare nell’aiuto del Parco
Nazionale dell’Alta Murgia che di questo strumento si è già dotato.
«La
congiunzione tra i due Parchi è evidente» ha ammesso il presidente Cesare Veronico, proponendo di
allargare anche al Parco di Lama Balice i progetti del suo ente, soprattutto
quelli relativi al turismo ecosostenibile.
«Bisognerebbe
valorizzare la presenza delle orme di dinosauri. – ha consigliato
inoltre Veronico – Si tratta di un
patrimonio enorme. Si potrebbero organizzare percorsi, congiungendo le orme di
specie e periodi diversi, trovate nella Lama Balice e ad Altamura».
Molte altre ancora sono le caratteristiche da
sfruttare del Parco di Lama Balice, carente, come ammesso dal neo direttore Vincenzo Campanaro, anche di piccole
cose, come la segnaletica.
Le qualità dell’area, che, estendendosi nei territori di Bari e Bitonto, coinvolge entrambi i Comuni e la defunta Provincia di Bari, ora Città
Metropolitana, sono state evidenziate da Patrizia Milano, coordinatrice del Gruppo di lavoro per il Piano
strategico.
In quest’incontro
l’architetto ha focalizzato l’attenzione sugli insediamenti antropici, croce e delizia del Parco, perché
rappresentano segni della sua storia, ma a volte sono anche fonte di degrado.
La bellezza che risiede, ad
esempio, negli ipogei, nelle grotte, nel centro storico bitontino, nei nuclei masserizi
storici, nelle torri e nei frantoi, viene infatti oscurata dai rifiuti
disseminati nella Lama, dalle cave e dal depuratore.
La tutela della Lama dovrà
inoltre partire dal rispetto della sua funzionalità, ossia quello del trasporto
dell’acqua. Una funzione importante, come spiegato da Massimo Moretti, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra e
Geoambientali dell’Università di Bari, perché permette la prevenzione
dell’alluvione.
L’aspetto
idrogeomorfologico della zona è stato ancora analizzato da Vincenzo Iurilli, geologo dello stesso dipartimento, che ha
evidenziato il collegamento tra Murgia e mare.
A
concludere l’incontro Oronzo Simone,
coordinatore del Gruppo di lavoro “Geositi”della Società Italiana di Geologia
Ambientale (Sigea) – sezione Puglia.
Tra le bellezze della nostra regione, ha illustrato anche gli esempi di
biodiversità e soprattutto le orme di dinosauri del Parco.