Per gentile concessione dell’autore e
del settimanale FAMIGLIA CRISTIANA (n° 1 del 5 gennaio 2014)
La carità cristiana ha il volto di
suor Giovanna e suor Noemi. Sono venute in Italia da molto lontano durante il
loro percorso di fede per aiutare il prossimo. In poco più di tre anni hanno
edificato le architravi della Casa per donne con figli “Maria di Nazareth” che
sorge a Palese, frazione a nord di Bari, nell’alveo della parrocchia
Sant’Alberto Magno. Un alloggio confortevole, un approdo sicuro per chi è stata
abbandonata, per chi ha perso il lavoro e qualsiasi certezza, per ragazze
madri, per tante mamme italiane e straniere che insieme ai loro figli sono
sprofondati nell’oblio.
La parrocchia di Sant’Alberto,
costruita oltre trent’anni fa, si trova in una zona periferica, lambita dalla
tangenziale dove scorrono le auto dirette verso il capoluogo. Fu nel 2010 che
l’allora direttore della Caritas dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, don Antonio
Ruccia mise a punto il progetto di adibire una porzione della palazzina, dove
c’è anche la cappella, a casa di accoglienza per donne in difficoltà. Suor
Giovanna, peruviana di Lima, e suor Noemi nata in Guatemala, domenicane
missionarie di San Sisto, dopo aver dedicato la loro esistenza ai poveri, agli
ultimi si sono prodigate per dar vita alla “dimora della speranza”. Un
raggio di luce per illuminare il cammino tormentato di donne senza meta ma
anche di tanti bambini. “Io e suor Noemi siamo arrivate in questa parrocchia
nei primi mesi del 2010, animate da un incredibile entusiasmo convinte di poter
realizzare un piccolo sogno – racconta suor Giovanna che è un po’ il fulcro
dell’intera struttura -. Ci siamo rimboccate le maniche per rimettere in ordine
il primo piano della parrocchia che era in stato di abbandono. Con il sostegno
della Caritas e del parroco don Gaetano Coviello abbiamo messo su la casa
alloggio “Maria di Nazareth”. E’ cominciata così la nostra missione. Da allora
camminiamo sempre al fianco delle donne meno fortunate. Il nostro cuore è tutto
per loro”.
Quelle auto che sfrecciano veloci
sulla strada che costeggia la parrocchia stridono con la serenità che si
respira una volta superato il cancello d’ingresso. La grande croce stilizzata,
posta quasi sul muro perimetrale circondato da ulivi, è il simbolo di una fede
senza confini che si manifesta attraverso l’amore caritatevole, lo spirito di
servizio e la dedizione. Al primo impatto sembra una palazzina
come le altre. Ma la chiesetta, situata al piano rialzato, semplice
anche negli arredi è la testimonianza di una religiosità che sprigiona tutta la
sua forza. Sopra ci sono la sala da pranzo, la cucina, tre camere
arredate, due bagni di cui uno per i piccoli. Di solito c’è posto per una
quindicina di persone. E’ molto più di un focolare domestico. “Questa è
una vera casa – afferma suor Giovanna -. Vogliamo aiutare e difendere la
famiglia, anche quando una mamma si trova qui da sola con il proprio figlio. Ci
sono donne che alloggiano da noi insieme ai bambini mentre i loro mariti
ospitati nel Dormitorio “don Vito Diana”, al centro di Bari, vanno alla ricerca
di un lavoro. Si è creato con tutte un grande rapporto di affetto e di
solidarietà. Vengono da ogni parte del mondo, dall’India, dalla Nigeria, dalla
Francia, dalla Romania. Quando ci sediamo a tavola per il pranzo e la cena
emerge il valore autentico della comunità. Anche se qualcuna è di religione
diversa condividiamo il desco senza fare distinzioni, né tanto meno se sono
italiane o straniere. Il tavolo è a forma di “U” proprio per dare il senso
dell’unità. Siamo tutti figli di Dio, nessuno è orfano in questa casa. Siamo
fratelli e sorelle”.
La Caritas di Bari segue da vicino
il centro, la parrocchia sostiene l’iniziativa. La quotidianità della casa
“Maria di Nazareth” è fatta di piccoli ma significativi gesti e fa leva
soprattutto sulla generosità altrui. “Ci affidiamo alla
Provvidenza – sottolinea suor Giovanna -. Noi non disponiamo di un
fondo cassa, di risorse finanziarie. In questi tre anni abbiamo creato una rete
di contatti esterni con gruppi parrocchiali, volontari che ci portano viveri di
prima necessità, medicinali, indumenti. Il loro aiuto è indispensabile per
poter andare avanti e garantire un vivere dignitoso sia alle donne che ai
bambini. Vorremmo che altri ci dessero una mano concretamente. E’ un gesto
d’amore importante per tutti noi”.
Ciascuna donna accolta nella casa
“Maria di Nazareth” viene assistita da un equipe ad hoc in collaborazione con i
servizi medico-sociali del territorio che interagiscono anche con don Vito
Piccinonna attuale direttore della Caritas diocesana. I bambini vanno all’asilo
presso le suore francescane a Palese, oppure frequentano la scuola elementare
privata della parrocchia Stella Maris. “Non finiremo mai di ringraziare il
direttore Bruno – dichiara suor Noemi -. Lui è il nostro angelo custode. Si è
sempre preso cura dei nostri bambini fornendo loro libri, quaderni, penne,
matite oltre ad aver messo a disposizione il pulmino per riportarli a casa”.
Innumerevoli le storie che
s’intrecciano. “Il sorriso dei bambini è per noi un bene prezioso – fa notare
suor Giovanna -. Ci danno la forza per affrontare la nostra missione. Ne sono
nati tanti qui. Lo scorso anno, proprio alla vigilia di Natale, una donna
nigeriana diede alla luce una splendida neonata che abbiamo chiamato
Principessa. Circa un mese fa abbiamo accolto Teresa e il figlioletto Mosè di
quattro anni, il più piccolo tra quelli che vivono da noi. Lei e il marito
hanno lasciato l’Eritrea e sono arrivati sani e salvi in
Italia. A Lampedusa”.
CHIUNQUE VOGLIA AIUTARE CONCRETAMENTE DONANDO VIVERI, GENERI ALIMENTARI, VESTITI, GIOCATTOLI ALLA CASA “MARIA DI NAZARETH” DI BARI-PALESE PUO’ CONTATTARE DIRETTAMENTE SUOR GIOVANNA N° Tel. 388-1664684