Risate, divertimento e
tanto coraggio: sono stati questi gli ingredienti segreti che hanno condito di
successo la “Serata dei Talenti”
organizzata lo scorso 10 settembre presso Borgo Bontà (ex Villa Lucia) dalla
rete di associazioni e cooperative che per tutta l’estate ha animato i caldi
pomeriggi bitontini con la DiversEstate.
Le associazioni
“L’Anatroccolo”, “PiùValore”, “L’Arcobaleno”, “Elos Polisportiva”ed “Inachis-
Bitonto”, le cooperative SFRANG, Zip.h e Amaranto, l’A. s. p. “Maria Cristina”
ed il consorzio “SocialLab” sono le
realtà che hanno saputo lavorare in sinergia per proporre alla città un vero e
proprio talent show, animato dalla presentatrice e cantante Sarita Lamparelli e
supportato da Mario Dj De Palma, durante
il quale si sono susseguite sul palco le perfomance più variegate, dal canto al
ballo, dalla poesia all’arte, dalle barzellette alle imitazioni.
A valutare i concorrenti
una giuria composta da esperti di musica, il prof. Nicola Scarola ed il soprano
Maria Puglisi, da Marilena Ciocia dell’Ass. PiùValore e dall’Ass. Francesco
Scauro quale rappresentante delle istituzioni.
Protagonisti indiscussi
della serata, tuttavia, sono stati i tanti artisti che si sono alternati sul
palco e che, temerari, non si sono lasciati scoraggiare neppure da scuri
nuvoloni che minacciavano di mandare all’aria la serata. Molto eterogenea,
inoltre, anche l’età dei partecipanti: dal piccolo poeta di dieci anni che ha
recitato la famosa ‘A livella del principe De Curtis all’ultraottantenne che ha
incantato gli astanti con la sua calda voce.
Tre sono stati i
premiati: al primo posto Anziano Di Donato, con una rappresentazione artistica
realizzata in pochi minuti con bombolette spray, al secondo Simona Mastronardi
che ha intonato “Cercavo amore” ed, infine, il piccolo Alessio Caldarola
premiato per la poesia di Totò. In un clima di gioia e festa, tutti gli altri
partecipanti hanno ricevuto l’attestato di partecipazione, contenti di aver
vestito per una sera i panni da artista.
Quando diversità fa
rima con talento il successo è assicurato. L’iniziativa è stata, infatti,
occasione per riflettere ancora una volta su quanto sia pericoloso ridurre la
disabilità ad una perdita, una mancanza, correndo così il rischio di non
scorgere e valorizzare l’unicità e la straordinarietà insite in ognuno di noi.