Le nostre campagne sono piene di piccoli grandi tesori, spesso
ignorati, dimenticati e lasciati all’azione distruttiva del tempo che passa.
Chiesette rurali, torri di campagna, trulli e tanti altri gioielli
dell’architettura rurale contribuiscono a rendere unico il nostro paesaggio
rurale.
Uno di questi piccoli tesori è Torre Cipriano, che si erge vicino alla Strada
Provinciale 231, ex Statale 98, all’ingresso sud di Bitonto. La struttura fu
eretta nel 1575, come riportato alla fine di quell’iscrizione in latino,
scolpita su quel che resta dell’antica lastra di pietra. Da quelle vecchie
lettere si comprende anche che l’edificio fu costruito da un rappresentante
della famiglia Cipriano per delimitare le vigne acquistate dal Convento delle
Carmelitane.
E’ una delle tante torri rurali che si ergono nell’agro bitontino, realizzate
per indicare la proprietà di un fondo o per scopi difensivi. Molte di esse non
sono sopravvissute ai secoli.
Oggi, a 439 anni dalla sua costruzione, la struttura mostra tutti gli effetti
dell’età. La parte superiore dell’iscrizione si è staccata, perdendosi
irrimediabilmente. Le pareti presentano vistose crepe, tanto che, per evitarne
il crollo, anni fa si decise di installare dei rinforzi in di metallo. Ma ormai
anche essi hanno cominciato ad arrugginirsi. Per tutelare la stabilità, ma
soprattutto l’incolumità delle persone, invece, si decise di impedire l’accesso
murando tutte le entrate, sia la porta d’ingresso che le finestre.
Inoltre, la vegetazione spontanea ha trovato lo spazio, tra quegli antichi
massi, per crescere, danneggiando ancor di più la struttura. Alcuni graffiti
deturpano il bianco di quelle pareti. A completare il tutto, infine, la distesa
di rifiuti abbandonati da barbari cittadini abituati a pensare alle nostre
campagne come ad una immensa discarica.
La torre, se si intervenisse in tempo per evitare la sua distruzione, potrebbe
svolgere un bel bigliettino da visita per chi entra in città provenendo da Bari.
Altrimenti, tra qualche anno, sarà solo un cumulo di macerie, che seppellirà
irrimediabilmente un pezzo di storia delle nostra città.