La politica bitontina non va in vacanza neanche a Natale e fa un bel regalino a tutti. Le polemiche e i manifesti.
Sotto l’albero, infatti, i nostri cari amministratori hanno ben pensato di farci trovare l’ennesimo scontro dialettico, con accuse, bordate e repliche. Oggetto del contendere è la Tares 2013, la nuova tassa sui rifiuti che ha rimpiazzato la Tarsu e che, a circa un mese dall’approvazione, fa ancora discutere.
Da un lato c’è il Partito democratico, che accusa il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Bilancio Michele Daucelli di andare contro la povera gente. Dall’altro la maggioranza tutta che replica parlando di «psicodramma del Pd dopo la sconfitta».
Ad accendere la miccia sono stati Biagio Vaccaro e compagni, che getta fango sull’amministrazione additata di essere fiscalmente opprimente contro i cittadini che più di tutti stanno patendo la crisi. «La crisi economica e finanziaria sta obbligando tantissime famiglie a fare sacrifici, e in alcuni casi diventa difficile anche fare la spesa quotidiana – scrivono i democratici – ma l’amministrazione Abbaticchio non se ne è accorta. Su proposta dell’assessore alle Finanze Michele Daucelli, infatti, il Comune ha deliberato l’applicazione della Tares al posto della Tarsu già dal 2013». «Questo tributo – recita il manifesto – prevede che la spesa di quasi tutti i servizi, a partire dalla raccolta e dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sia riversata sulla testa di ciascun cittadino. Noi avevamo proposto di conservare la Tarsu anche per l’anno in corso perchè avrebbe consentito ai cittadini di pagare i costi dello scorso anno, senza ulteriori aggravi». Che, secondo il principale partito di opposizione (numericamente parlando), non mancano: «Un nucleo familiare con 4 – 5 componenti che abita un appartamento di circa 100 mq con la Tarsu avrebbe pagato 370 euro, con la Tares circa 450». «Avevamo fatto la proposta – prosegue il manifesto piddino – perchè il governo nazionale a ottobre ha dato la possibilità a tutti i Comuni di farlo. Le risorse si sarebbero trovate nel bilancio comunale tagliando gli sprechi. Invece no». E allora una domanda retorica ai bitontini: «E’ questo il sindaco che vi aspettavate? Pensiamo di no».
La risposta della maggioranza non si è fatta attendere. Rigetta al mittente le accuse e rincara la dose, puntando il dito contro il governo Monti appoggiato da Pd e da Pdl. «I cittadini devono sapere che il precedente governo ha costretto i Comuni a modificare il calcolo sulla tassa sui rifiuti. Dal 1° gennaio 2013, infatti, tutti i Comuni italiani sono stati obbligati per legge a coprire la tassa sui rifiuti il 100% dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei servizi assimilati. Visti quindi i costi di gestione ereditati dal passato, quest’obbligo vale tanto per la Tares tanto per la precedente Tarsu». «Per il nostro Comune – sottolinea la coalizione che appoggia il sindaco – la Tares copre il 100% dei costi di servizi, così come stabilito dal contratto con l’Azienda servizi vari (Asv) che risale al 2007. Ci duole constatare che il Pd continua nella sua sterile strategia fatta di immotivati attacchi e/o imbarazzanti silenzi, dopo ogni nostro intervento e battaglia, come quella a sostegno del servizio ospedaliero, a difesa dell’ambiente e a tutela dei cittadini vessati da vari contratti ereditati dal passato». La chiusura è sarcastica: «Sarebbe questo il fare del nuovo Pd bitontino che la città si aspetta? Siamo sicuri di no».