Il 20 febbraio a Bitonto farà tappa la Fiera del Sociale,
una “rassegna” espositiva dei servizi che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Onlus (UICI) offre ai non vedenti del territorio.
Le attività si svolgeranno all’interno di Palazzo Gentile dalle 10 alle 18 e varieranno dalle performance ludiche di
orientamento e mobilità alla prevenzione della cecità, dal percorso multi-sensoriale
al buio, fino alla recitazione, alla musica.
L’UICI abbraccia il non vedente in tutte le sue fasi
della vita, dall’aiuto in famiglia, all’inserimento scolastico, alla
formazione, al lavoro, fino all’età anziana.
«Non
dobbiamo etichettare il non vedente come una persona che può fare e dare poco –
spiega Antonio Montanaro, presidente
della sezione provinciale -. Per questo
ci facciamo conoscere per quello che siamo e in modo che anche i ciechi si
conoscano tra di loro».
Durante gli anni di attività l’associazione ha proposto
anche diverse attività di cultura e informazione: «Questa grande famiglia – spiega il consigliere delegato Peppino Simone – mi ha fatto emergere e mi sento un “normale” con una invalidità capace
di poter far tutto».
Tra i tanti associati, anche molti giovani. «Noi abbiamo fortemente voluto portare la
periferia al centro, ci siamo posti il problema di rendere visibile questa realtà
– commenta la responsabile del Comitato giovani Rossella Stallone -. Portiamo questa fiera sociale itinerante, per
far capire come quotidianamente svolgiamo attività normalissime, persino
praticare uno sport. Siamo molto contenti che il sindaco Abbaticchio ci abbia
fatto far tappa a Bitonto».
Ha concluso gli interventi il garante per i diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza del consiglio regionale della Puglia, Rosy Paparella: «La disabilità è un concetto che deve riguardare la vita urbana, l’esperienza,
il contatto con chi, spesso, percepiamo come marginali. Non è solito che un’amministrazione
comunale stimoli a questo tipo di attività: sarà un’occasione di crescita. Dopo
aver portato l’educazione alle differenze all’interno delle scuole, bisogna
toccare con mano la diversità e sconfiggere la paura dell’altro, diventare
cittadini capaci di inclusione».
Ma i ciechi a Bitonto trovano davvero spazio? A quanto
pare non c’è nemmeno un riferimento, qualcuno che li rappresenti. A far
emergere il dato, è stato lo stesso assessore al Welfare, Franco Scauro, che ha evidenziato il grande rapporto di rete si è
creato con la consulta della disabilità, l’enorme supporto dato dal terzo
settore, ma l’assenza di qualcuno che si faccia portavoce dei non vedenti.