Monsignor Alberto D’Urso, vicario episcopale della diocesi di Bari:
“Era una donna di fede, amava pregare e anche sabato mattina era nel monastero delle monache benedettine per quello.
La nostra comunità è stata segnata da questo tragico evento.
Ha reagito alla morte di Anna Rosa avendo a cuore la pace e il rispetto della vita e sottolineando il bisogno di non perdere la speranza che noi tutti coltiviamo.
Senza la tutela della vita non può esserci pace, non c’è il Vangelo. La preghiera sussulta le coscienze di ognuno di noi.
Seguire Gesù è vivere la verità.
Mai ci arrenderemo perciò davanti alla follia della violenza, queste strade hanno immolato una vittima innocente.
Durante la notte di capodanno, ci sono stati colori, botti, festeggiamenti fuori luogo e legge.
La signora Anna Rosa ci ha lasciato un messaggio di fede. Abitava con la sorella, un’anziana che accudiva perchè era più bisognosa di lei. Faceva la sarta e il pane che mangiava era il frutto del suo lavoro.
Il vero credente si lascia spezzare, ma non si piega davanti a nessuna difficoltà, nemmeno di fronte alla forza bruta della violenza, alla disumana ricchezza.
Operiamo per la pace, non solo una volta all’anno. Non dobbiamo fare in modo che venga imbrattata dalla violenza.
Ci scambieremo un segno di pace soprattutto con i suoi nipoti e pronipoti,. Faremo in modo che sia espressione che ravvivi i sentimenti di promozione di legalità e solidarietà, uno stile di vita capace di aprirci agli altri e nei quali prevalga il dialogo e il confronto. Da oggi e per sempre vada via ogni violenza dalla nostra città“.