E – grege abbaticchio,
Per caso e purtroppo, ho scoperto da una intervista al barbuto de caro, sindaco della metropoli di bari (quale e quanta greca sulla fronte di codesto fan di gigi d’alessio, al quale elargirà non pochi euro la notte di fine anno. Sono sicuro che il “melodico” napoletano non gli “darà gratuita la mano” per l’ultima annuale evasione dei condòmini baresi dal “male di vivere” quotidiano. Qualcuno ha Scritto che l’ “Adagio” di Albinoni, del Quale lei e il barbuto non avete, giammai, avuto contezza che sia Vissuto sul Pianeta Terra e della sua Opera, Lo Porta così in alto, che se Guarda in basso Vede Dio. “Contra”, gigi d’alessio di quanti millimetri fa levitare lei e il suo collega ?), che adopera, anch’egli, la locuzione, sulle sue labbra solita, sperando di affascinare gli “ignari”: “x e y mi hanno dato una mano, mi danno una mano, mi daranno una mano”. A MIO Avviso, non si tratta di omologazione linguistica, “sed” di un travisamento ideologico della funzione, delle competenze, nel suo e nel caso di de caro, del “sindaco”, il quale non è un “podestà” (anche se dalle parole, azioni, omissioni molti sindaci tendono ad esserlo), sebbene l’esecutore delle decisioni, delle scelte amministrative, del metodo di amministrare indicati dalla giunta e dal consiglio comunale. Niente può, deve essere fatto “motu proprio”, “sua sponte” dal sindaco e, tanto meno, può, deve egli nella sua veste istituzionale intrattenere rapporti personali con alcuno, nella illegale, dolosa presunzione che il borgo o la città, da lui amministrata, sia un condominio di sua proprietà. Se ha i maroni autorevoli, il sindaco ha il Dovere di: Allertare gli uffici comunali a maggiore spedita Efficienza nell’Affrontare e Cercare dignitose Soluzioni ai problemi della Comunità; Utilizzare con Raziocinio le risorse umane e finanziarie del comune, le prime l’Anima dell’Istituzione, le seconde inscritte nel bilancio di Essa. Se il comune non dispone di impiegati, funzionari competenti, esperti nel realizzare particolari iniziative e i “piccioli” per coprire le spese di esse, non si fa il nuncio di esse e non le si mettono in cantiere. O e – grege tal abbaticchio, le pare che” temporibus nostris”, ci siano “persone” (maschere) disposte a “dare, gratuitamente, una mano a “chicche e sia”, avrebbe Ironizzato il Divino Totò, e tanto meno alla vacca da mungere comunale ? Se “hodie” dovesse trovare qualcuno, diligente nel lavorare “pro deo atque pro nobis”, tempo, certamente, verrà che “il” qualcuno le ingiungerà: “O tal abbaticchio, “redde rationem!”. Qualche giorno fa, o tal abbaticchio, ella ha inviato una missiva al barbuto (fa “trend” il “barbutismo”, oggi) suo omologo barese, pregandolo con il cappello in mano, quasi, di candidare il vostro condominio metropolitano (MI viene l’aritmia cardiaca al solo Pensiero che con il provincialismo culturale che si ritrova, esteso ai comuni in essa inglobati dalle sue metastasi; con il disordine urbanistico che è, anche, disordine sociale, civile, con i vari servizi da quarto mondo elargiti ai suoi abitanti, per la più parte vegetanti, il capoluogo pugliese possa fregiarsi dell’appellativo reboante di “metropoli”) a “Capitale italiana dei giovani”. Quali, secondo lei, o tal abbaticchio, le motivazioni da allegare alla sua pretestuosa aspirazione ? “… la ricchezza delle infrastrutture universitarie e scientifiche presenti nella città di bari” e “…Bitonto è la città che sta investendo molto per i giovani”. Quando si dice : “Vedi la coincidenza” che smentisce le bufale, esposte dai politicanti, non di rado, incensanti qualcosa o qualcuno immeritevole di essere sviolinato, lisciato. Ebbene, il “corrieredellasera.it” di sabato, 12 /12 /2015, ha Pubblicato il “Rapporto 2015 della Fondazione Res “Nuovi divari”. Un’ indagine sulle Università del Nord e del Sud”, a Cura di Gianfranco Viesti, Ordinario di Economia Applicata nella facoltà di scienze politiche dell’università, per carità!, di bari. Ecco, alcuni Passi del Rapporto: “La ripartizione dei finanziamenti nelle università, con un aumento fino al 20% della quota premiale legata ai risultati conseguiti nella didattica e nella ricerca… penalizzano le università del Mezzogiorno per la loro inefficienza, senza spingerle realmente su un sentiero di miglioramento e di maggiore responsabilizzazione… Dell’esercito dei giovani che non si iscrivono più a un corso di laurea, oltre il 50% disertano gli atenei del Mezzogiorno… Il 17% degli studenti al Sud, contro il 12,6 al Nord e il 15,1 al Centro, abbandonano gli studi universitari dopo il primo anno… Il 30% degli immatricolati meridionali emigrano e si iscrivono in università del Centro – Nord… Tra le cause la scarsa disponibilità di borse di studio e di servizi per gli studenti nelle regioni meridionali…Per la qualità della ricerca, poi, tutti gli atenei meridionali presentano valori inferiori alla media nazionale”. Dopo aver conosciuto così tanto sgarrupare delle università meridionali, o tal abbaticchio, nessun dubbio da Parte MIA che i MIEI 25 Lettori non abbiano Rivolto una Sputacchiata Sdegnata nei confronti, anche, dell’università di bari, tenuto conto che l’Estensore del Rapporto è un Docente che ben conoscerà più che i fatti i misfatti della sua università. E veniamo, finalmente, al suo romantico sognare che lei, o tal abbaticchio, a nome di bitonto, molto sta investendo per i giovani. Per il momento le abbuono codesta sua fantasticheria, ricordandole, “tamen”, che un suo cameriere ebbe a definire “sterco” quegli adolescenti, quei giovani che, da mane a sera, bivaccano sugli scalini del “Traetta”, senza cercar(si) un lavoro, terminata la “non scuola dell’obbligo”. Evidentemente, se un suo fedelissimo tanto poco Pensa e, pur, è a lei, il capo, vicino, vuol dire che, per lei, eziandio, codesti ragazzi non “cives butuntini sunt”, ai quali non diritti, né tutele spettino, come i “barbari” (gli stranieri) in atene e roma. Per quanto riguarda i “figli di papà”, delle “signore” o delle “mezze signore” (c’era un tempo a bitonto una famiglia detta della “mezza signora”), a favore dei quali lei fantastica di “stare investendo molto”, “nunc” MI Domando: “Insomma, IO Vivo nel “borgo”, detto “selvaggio” dal Preside Cardone? Ché l’ “investire” e “il” “molto” non s’addicono a ciò che IO Percepisco in esso. Ah, quale sbadato IO sono: dimenticavo “i” “molti” quattrini investiti o buttati via (ai posteri…) per un campo di calcetto! Tra l’altro, nella medesima lettera al capocondominio metropolitano c’è una palese contraddizione, in quanto mentre la candidatura della metropoli barese a “Capitale italiana dei giovani”, viene da lei, o tal abbaticchio, giustificata, anche, per “i” “molti” investimenti per i giovani, “già in atto”, “contra” ammette che, solo, dal prossimo anno farà “avviare tutti i servizi di nuova costituzione che aprano strutture pubbliche alle fasce giovanili”. Quali servizi ? Quali strutture ? Bah, non si precisa! Evidentemente, o tal abbaticchio, il “burocratese” della “ue”, al quale ella sarà stato iniziato sin da quando era in fasce, l’avrà tanto segnato, ché, sia che parli, sia che scriva, ella, perfino, non sa di cosa parli e scriva; immagini coloro che corrono il pericolo di ascoltarla o di leggerla! Tutto è un “avviare”: “avviare il bando per selezionare giovani professionalità di innovativa estrazione”. E che vo’ di’? E che, anche, vo’ di’ “con eventi di prossimità” ? Con quanta stucchevole ridondanza, poi, adopera lei il sostantivo “credibilità e il verbo “credere”! “…per costruire la loro (Statuisco: dei giovani) credibilità, facilitando il loro inserimento nella libera economia (forse il “primus”, avrà voluto dire: “nel libero mercato del lavoro”). Ancora: “…di aiutare il nostro territorio a ridare credibilità al proprio futuro”. Ancora: “…perché i nostri ragazzi ritornino a credere che ci siano altre prospettive”. Ancora: “Possiamo farlo, perché ci crediamo davvero”. Perché, o tal abbaticchio, l’avverbio “davvero” aggiunto a “crediamo” ? Per un “lapsus linguae”,, forse ? O per una inconsapevole confessione che, appunto, le sue parole sono non “credibili”? Non se ne abbia a male, o tal abbaticchio, pensi alla salute! Il Dovere di un Intellettuale, Quale IO Sono, non defilato, come, irridendoMI, defilati, invece, sono tanti pseudointellettuali, è Tendere al Massimo lo Slancio della Critica al Potere, anche se Pochi Apprezzeranno il MIO Coraggio della Verità o nessuno.