Nuova
scadenza: 10 febbraio. Esenzione totale per tutti i Comuni montani,
per quelli parzialmente montani (come Bitonto, in base agli ultimi
criteri elaborati dall’Istat i primissimi giorni di gennaio) sono
esclusi i terreni di proprietà o in affitto a imprenditori agricoli
professionali e coltivatori diretti.
Sono
le principali novità elaborate dal Consiglio dei ministri di ieri
sull’Imu agricola e stabilite con un decreto legge, necessario perché
il governo doveva
decidere se prorogare l’esenzione vista la scadenza del pagamento
fissata per lunedì.
«Abbiamo
lavorato per una soluzione definitiva e strutturale della vicenda Imu
sui terreni montani– ha dichiarato in una nota il ministro delle Politiche agricole
Maurizio Martina -. Con
il decreto abbiamo risolto i problemi amministrativi sopravvenuti e
tutelato ancora di più coloro che vivono di agricoltura nei
territori rurali».
Il
testo licenziato prevede
che, a decorrere dall’anno in corso, l’esenzione dall’imposta
municipale propria si applica: ai terreni agricoli,
nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come
totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani
predisposto dall’Istat; ai
terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e
condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli
professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29
marzo 2004 n° 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei
Comuni classificati come parzialmente montani.
In
questo elenco rientra anche Bitonto che, in base all’ultima
classificazione Istat, è da considerare parzialmente montano, perché
la sede comunale è collocata a 118 metri di altezza sul livello del
mare.
I
nuovi criteri, però, confermano la loro retroattività, perché si
applicano anche all’anno appena passato, anche se per il 2014 non è
comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano già esenti in base
al decreto dei ministri dell’Economia e delle Finanze, Politiche
Agricole Alimentari e Forestali e Interno del 28 novembre scorso.
I
contribuenti che non rientrano nei parametri per l’esenzione devono
versare l’imposta entro il 10 febbraio.
Le
novità soddisfano il presidente dell’Anci, Piero Fassino, secondo
cui «bene ha
fatto il governo a rivedere e correggere il regime fiscale sui
terreni agricoli, accogliendo le richieste dei sindaci e dei Comuni».