“Il
Ttip? No grazie”.
Rifondazione
Comunista rigetta senza infingimenti il “Transatlantic Trade
Investment Partnership”, il nuovo accordo commerciale in corso
di negoziazione tra Stati Uniti e Unione europea e che ridisegnerà
il mondo del commercio globale e globalizzato.
Ebbene,
dinanzi a questo nuovo possibile scenario ignorato da quasi tutti i
media nazionali, il partito guidato dal segretario Dionigi Tafuto ha
aderito al “Stop-Ttip”, la campagna che ha messo insieme
già oltre 90 associazioni.
Ma
cosa è questo Ttip? “Un patto avvelenato” sottolinea
un lungo reportage del periodico “L’Espresso” di
qualche settimana fa.
Si
tratta, almeno sulla carta, di un accordo transatlantico che dovrebbe
istituire un’area di libero scambio che coinvolgerà quasi la metà
del Prodotto interno lordo mondiale e quasi un miliardo di
consumatori. Dovrebbe riguardare ogni settore economico – tranne
quello degli audiovisivi – e portare a un aumento del Pil europeo
dello 0,5 per cento.
In
realtà, stando agli esperti, sarebbe la precisa volontà di
costruire un’area che, nel diventare la più grande e avanzata del
mondo, dovrà imporre i suoi standard economici alle altre economie.
Anche a quella fortissima cinese.
La
parte più cospicua di questo patto sarebbe lo smantellamento delle
barriere non tariffarie, quindi di quelle regole protezionistiche che
rendono più difficili le importazioni di beni e servizi.
Chi
è contrario teme un mercato del lavoro privo di ogni diritto. Chi è
favorevole, invece, vede il Ttip come l’unico sistema per non cadere
ai livelli cinesi.
“Il
Ttip è grave per due motivazioni – spiegano
invece da Rifondazione comunista in un manifesto apparso su Facebook
– perché da un lato vogliono livellare al ribasso tutte
le norme che tutelano l’ambiente, il lavoro, la salute e
l’agricoltura e tutto a vantaggio delle multinazionali, dall’altro
perché prevede che tutto venga privatizzato. Per non dimenticare,
poi, che vuole cancellare la sovranità popolare in quanto ogni Stato
deve sottostare alle grandi Corporation”.
“Ed
è gravissimo – sottolineano
da via Duca d’Aosta – che il governo Renzi voglia
accelerare la firma del Ttip e di altri trattati similari”.
L’impegno,
allora, è uno solo: “Fermiamoli”.