Tanto per Rodare la mia Picciola “Rampognata” nei riguardi di tal abbaticchio e di tal rocco mangini, vorrei Pregare i rari Organizzatori di Eventi, autenticamente, Culturali (ché di indigesti “fake” eventi culturali sono pieni i banchetti imbanditi nel condominio bitontino) di non invitare i testé citati e di non menzionare i loro “augusti” nomi e cognomi nelle locandine che nunziano come, quando, perché Qualcosa di, incisivamente, profondamente, Civilizzante delle Menti, dei Cuori, degli Animi sarà Somministrato ai condòmini bitontini. Ché i testé citati daranno ai Promotori di Cultura il “non ostat” al gratificante, ovviamente per loro, inserimento del loro nome e cognome, in bella vista (è, comunque, fieno che nutre la visibilità di qualsiasi teatrante del politicume per future sue prove elettorali), nelle, sopra ricordate, locandine; prometteranno il loro fisico e parolaio intervento agli eventi, immaginando, “tamen”, che, grazie al loro ruolo istituzionale, per venire meno ad una promessa della loro autorevole (???) presenza ad eventuali accadimenti di non eccessivo loro gradimento, ci saranno, ognora, impegni del loro ufficio da fare passare per più importanti, di gran lunga, di un Fatto Culturale. E salveranno, così, capre e cavoli: incentiveranno il loro buon nome di amanti della Cultura e, nel contempo, onoreranno il loro disamore, il “non cale” per Essa. Ma figuriamoci, se tal abbaticchio e tal rocco mangini, mano nella mano uniti, finché una sconfitta elettorale, che gli Uomini di Buona Volontà non Smetteranno, giammai, di AugurarSi, non li separerà, si sarebbero mossi dal loro cadreghino, per Gustare Momenti Esaltanti, nei quali il loro decennale Predecessore a “Palazzo Gentile”, Nicola Pice e Marino Pagano avrebbero Parlato di Poesia e della Poesia di Mimì Luiso, dalla Penna, continuamente, Direzionata contro la generale mediocrità dei detentori del potere e di quelli che s’affannano a spolparsi gli ossicini dei poterucoli periferici. La Poesia non “dat”, direttamente, sviluppo economico, che in sé non sarebbe un fenomeno sociale osceno, immorale, se fosse, contemporaneamente, accompagnato dal Progresso Etico di una Comunità, Favorito dalla Cultura, Diffusa tra tutti i componenti di essa, di cui la Familiarità Generalizzata con la Bellezza, Irradiata dall’Arte Figurativa, dalla Poesia, dalla Musica, è la Componente Ineludibile.
Mentre tal abbaticchio, tal mangini ritengono, a torto, che solo ciò che si possa mercificare e, ragionieristicamente, “marchetingare”, pubblicizzare, a mo’ di cavoli verdi (ad esempio, una cattedrale, un ingrigito palazzo nobiliare, un obelisco, testimone di una lercia menzogna, una basilica ove non è Gradito Ospite il ”Vangelo”, ma la più bieca credulità popolare, grazie alla quale viene riempita di “pecunia” non, latinamente, olezzante), possa essere degno della loro cura, attenzione, della loro presenza in tutti i mercati delle pulci, vedi il loro “piccio”(capriccio) di far concorrere il ”borgo selvaggio”al primierato italiano della Cultura, ove non è la Cultura a farla da Padrona, ma la vanità del politicume periferico italiettino, che di Essa si serve, perché il “particulare” di ciascuno degli iniziati ad esso sia guiderdonato, in caso di vittoria, da non improbabili futuri successi elettorali. Inoltre, perché, visti i precedenti delle assenze e delle presenze di tal abbaticchio e di tal mangini negli episodi della socialità bitontina, non ipotizzare che la loro non partecipazione alla Presentazione dell’Opera Postuma di Mimì Luiso, fosse motivata dal non previsto benedicente intervento di mitrati cattolici, dai quali si può con pietoso, non illacrimato, baciapilume sperare un’ intercedente preghiera a LUCIFERO per future, bramate scalate verso scranni, sempre, più prestigiosi?
D’altronde, come, cosa si sarebbe potuto sperare d’Altro dai rappresentanti di un popolo che preferisce pizzerie, rosticcerie, pub, pasticcerie alle LIBRERIE ? Pertanto, i due, sopra citati, non avrebbero potuto far torto a coloro che li hanno innalzati dove essi non avrebbero dovuto, senza fallo, esserci. La loro assenza alla presentazione de “L’omino degli orologi” di Mimì Luiso è stata non solo un grave sgarbo a un Grande POETA, ”sed” alla Poesia, senza la cui Scandalosa, Razionale, Fustigante Verità, caino sarebbe rimasto più “animal” di quanto non lo sia, effettivamente, stato nei feroci millenni, in cui ha inondato la ”Terra” di sangue fratricida.