Nella giornata conclusiva delle manifestazioni sulla riforma Costituzionale, su cui saremo chiamati ad esprimerci domenica prossima, anche il Movimento Cinque Stelle locale ha chiuso la campagna per il No. Bitonto è stata la penultima tappa del tour “#IoDicoNo – Pedala e difendila”, una biciclettata, partita da Trani, in cui portavoce e attivisti pentastellati hanno spiegato le ragioni del No, fino alla tappa conclusiva di Bari.
I sostenitori grillini bitontini, accompagnati dal parlamentare Francesco Cariello, si sono intrattenuti per un paio d’ore in piazza Cavour, in attesa del deputato Giuseppe D’Ambrosio, altro pentastellato pugliese e componente della commissione permanente &Affari costituzionali&. In casco e bicicletta, con la maglietta “Difendiamo la Costituzione” e “Io voto No”, gli attivisti del M5S hanno così chiuso la campagna referendaria dopo una serie di banchetti. «Questa riforma elettorale è una truffa – ha detto D’ambrosio – e un gravissimo punto è quello legato alla clausola di supremazia, per cui se il governo volesse costruire magari un giorno una mega-infrastuttura alle porte di Bitonto o in qualsiasi altro luogo della Puglia, né il Comune né la Regione si potrebbero opporre».
Per il deputato originario di Andria anche il ruolo aggiuntivo di senatore che investirebbe alcuni sindaci o consiglieri regionali è fortemente discutibile, perché sottrarrebbe tempo prezioso all’amministrazione delle realtà locali. E in materia di Sanità, il deputato grillino ha sottolineato le bufale del fronte del Sì, ricordando come alcune proposte di legge sostenute dai pentastellati in merito alla centralizzazione del sistema sanitario o al contrasto delle nomine politiche nelle ASL siano state bocciate.
«Ho letto per caso il volantino del Sì alla Riforma – ha detto Francesco Cariello, deputato bitontino – e sono tutte bufale. La riforma procede verso un accentramento dei poteri nelle mani del governo quando non ce ne sarebbe bisogno, visto che con il sistema navetta Camera-Senato sono state approvate in tempi rapidi leggi come la Fornero e il Jobs Act. Di questa riforma salverei solamente l’abolizione del Cnel». E sulla riduzione dei costi della politica che la riforma porterebbe, aggiunge: «Consiglieri regionali e sindaci che si recheranno in Senato percepiranno comunque diaria e benefit vari, oltre a non potersi dedicare interamente al proprio territorio».
Sullo stesso punto è tornato anche il deputato D’ambrosio: «Le nostre proposte sul dimezzamento di deputati, senatori e stipendi parlamentari sono state tutte bocciate». Per il pentastellato sono pochissime le parti accettabili della riforma, che nel complesso è invotabile.
Dopo la chiacchierata, il gruppo ha preso la via per Bari, dove il M5S ha organizzato l’evento conclusivo della campagna referendaria.