L’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio ha annullato tutti i riti della Settimana Santa in osservanza del Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 25 marzo 2020, emanato per il rapido evolversi della pandemia del Coronavirus.
I bitontini, ma non solo, pertanto stanno vivendo diversamente i riti della Settimana Santa, dal Settenario dell’Addolorata del giovedì sera alla processione del Venerdì Santo. A tal proposito, come ricorda il libro “L’arcano della perpetuità” del dottor Fisico Bartolomeo Maiullari del 1628 le statue venivano portate processionalmente non solo il venerdì santo ma anche in occasione di gravi sciagure o momenti in cui tutta la popolazione voleva rivolgersi in modo particolare al Signore. La processione così come la vediamo oggi acquista le sue caratteristiche tra la fine del 700 e gli inizi dell’800, soprattutto con l’aggiunta del Legno Santo.
«Come ricorda Pasquale Procacci nel suo libro dal titolo “L’Arciconfraternita del Suffragio o del Purgatorio nella Storia religiosa e civile di Bitonto” – ce lo racconta lo studioso e On. Giovanni Procacci-, la processione del Venerdì Santo non si tenne negli anni della Prima Guerra mondiale. Precisamente si tenne nel 1915 e non negli anni dal 1916 al 1918».
«La stessa cosa è avvenuta in modo diverso nella Seconda Guerra Mondiale quando negli anni dal ‘41 al ‘45 per poter fare la processione si dovette chiedere un permesso eccezionale. Il prefetto lo consentì a patto che la processione uscisse alle ore 12 e rientrasse prima del tramonto, quindi alle 18.00- 19.00. Questo per evitare che le luci potessero violare il coprifuoco che per i bombardamenti aerei era assolutamente necessario».
Inoltre, «Gli anziani portatori, che adesso non ci sono più, ricordavano come la cera in quegli anni della Seconda Guerra Mondiale era impossibile da trovare. La statua della Madonna non fu circondata dalle tradizionali torce bensì da fiaccole a gas».
Quest’anno sembra di essere tornati a questi terribili eventi. Per ragionevoli motivazioni i riti della Settimana Santa sono stati rinviati, ma li stiamo vivendo in silenzio e devozione nelle mura domestiche. Si sta scrivendo, perciò, una nuova pagina della storia di Bitonto.
«Stiamo vivendo -ha concluso Giovanni- una situazione assolutamente emergenziale come quella delle due guerre mondiali del secolo scorso. Vuol dire che quest’anno stiamo vivendo i riti della settimana Santa nel silenzio della nostra anima e affidando la nostra preghiera a Maria e a Gesù morto».