Nuova tappa di Memento, ieri sera, nel nostro Torrione.
Federico Pirro, giornalista di Rai 3, ha presentato il suo libro “Fra le Ombre
di Auschwitz” in compagnia dell’avvocato Cosimo Yehuda Pagliara, referente della Comunità Ebraica
di Napolie del Meridione per la Puglia e la Basilicata,di Marino Pagano,
giornalista, e degli alunni del Liceo Linguistico “European Language
School”.
Attraversando simbolicamente i binari posti dinanzi al
Torrione e passando sotto la riproposta insegna “Il lavoro rende liberi”, i
cittadini bitontini hanno potuto respirare l’aria di un sordido dolore
raccontato.
Le parole di Pirro han guidato mano nella
mano gli attenti ascoltatori in quei luoghi ormai vuoti, dove lui stesso ha
raccolto tracce storiche. “Fra le ombre di Aushwitz” è il suo ultimo lavoro, presentato nell’ambito del progetto
“Le libertà negate, conquistate e cercate” del Liceo Linguistico “European Language School”.
Fiorella Carbone, autentica anima Liceo, ha accolto i presenti illustrando il
progetto.
Sono stati tre i momenti fondamentali della serata. Il primo, la lettura di alcuni brani del
libro fatta da cinque alunni del liceo in virtù del ricordo di libertà negate nel
passato.
A seguire, Pagano ha presentato il libro, dandone
un suo personale giudizio, e condotto un dibattito, che ha visto protagonisti l’autore e l’avvocato. Terzo ed Ultimo, l’esibizione canora di altri alunni del liceo.
L’assessore Rocco Rino Mangini ha manifestato
l’orgoglio dell’Amministrazione nell’assistere al successo di questi eventi
culturali sia per gli obiettivi raggiunti, sia per la valorizzazione delle
bellezze bitontine come il Torrione.
Marino
Pagano ha presentato “Fra le ombre di Aushwitz” come un romanzo non storico, ma
di spazi, del tempo, di simboli e speranza. Le emozioni e il viaggio li ha
denominati filtri della storia di Pirro.
«La conoscenza e la memoria sono l’unico spiraglio di speranza. – ha
affermato lo scrittore-Pur non essendo molto ottimista, son
convinto che si possa riuscire a sconfiggere l’ignoranza giovanile che non
rende felici questi anni. Dobbiamo cercare di far vedere ai giovani cosa è
stato e cosa non deve essere. Limitare la riflessione e il ricordo
dell’Olocausto a sole 24 ore, non ha senso.
Tuttavia bisogna cogliere l’obiettivo della Giornata della Memoria
ovvero quello di incrementare un ricordo e una riflessione nella vita di tutti
i giorni. Chi ha ucciso in passato non è un mostro, ma uno come noi. Non
pensate che una cosa del genere non possa ripetersi, il futuro corre molto
questo rischio. Quello che più mi ha colpito durante il mio viaggio è stato il
blocco numero 10 perché lì è stato toccato il fondo della perversione. Lì son
stati torturati bambini davanti alle loro madri».
«L’appello di conoscerci reciprocamente è
importante. La presenza ebraica in questo momento storico è connaturata a un
modo d’essere anche strettamente italiano. Vi ricordo che anche gli ebrei hanno
contribuito a giungere all’Unità d’Italia. Siamo circa 13 milioni nel mondo e
vi invito a guardarci in faccia – ha così concluso Pagliara – . Sfruttateci per avere delle risposte piuttosto
che scatenare equivoci. Non ho mai nascosto l’imbarazzo di un ebreo a
partecipare al ricordo dell’Olocausto in
eventi come questo, perché sembra qualcosa che non ci appartiene. Noi abbiamo
un altro giorno: il dodicesimo fra la Pasqua e la Pentecoste. 3480 anni fa è inizio tutto. Noi non siamo esseri deboli e da annientare. Dovete ricordare
sempre anche chi ha resistito. Non mi piace dire che siam tutti figli di
Abramo, mi piace più sottolineare che quel che ci accomuna è l’esperienza vissuta sul Monte Sinai. Noi manteniamo ancora quel patto di fedeltà. Noi siamo i Fratelli
Maggiori. Dio ha creato sia il bene che il male dentro di noi. Dobbiamo essere
noi a far prevalere il bene. Noi non sappiamo e forse non scopriremo mai perché
è accaduto questo nella storia».
Gli
alunni del Liceo Linguistico “European Language School” si sono poi esibiti con
brani commemorativi canori e han consegnato un loro omaggio: un tronco
intagliato di albero.