Dapprima
c’è la convinzione: «La Puglia è una casa che sta crollando, e
che perciò bisogna prima mettere in sicurezza e poi consolidare».
Poi
arrivano le ricette: «In primis il reddito di cittadinanza,
quindi le politiche sul lavoro, emergenza abitativa e rifiuti. Senza
dimenticare di abbattere i costi della politica».
Giuseppe
Cannito, il candidato bitontino del Movimento 5 stelle che il 31
maggio tenterà di conquistare un posto in Consiglio regionale, ha le
idee chiare. E le ha esposte ieri pomeriggio, davanti ad amici,
simpatizzanti e giornalisti, presentando la sua “discesa in campo”.
Vuoi
per i sondaggi – l’ultimo confezionato martedì da Porta a Portavede i grillini al secondo posto attestati al 20 per cento –
vuoi per la convinzione di poter essere la sorpresa delle
consultazioni regionali, tra i 5 stelle si sente aria di grande
fiducia.
Anche
perché, da queste parti – dice Cannito – la politica si fa in
modo diverso. «Partiamo da alcuni principi guida: rispetto
e la dignità per i cittadini, da considerare non per le loro storie
e perciò da vedere non come numeri e statistiche. La sostenibilità
economica, ambientale e generazionale, la coerenza e la credibilità
delle nostre iniziative».
Ad
ascoltarlo e sostenerlo anche Francesco Cariello, il deputato pentastellato
nostrano.
Da
queste bussole, poi, nascono i perché votare i grillini (candidato
presidente è Antonella Laricchia) e l’ex candidato sindaco nel 2008.
Innanzitutto
il reddito di cittadinanza (l’idea è quella di dare 580 euro ai
pugliesi che hanno difficoltà a trovare lavoro, come già succede in
Molise), «perché
nessuno – afferma
Cannito – deve
restare indietro e sentirsi abbandonato. Il 28 per cento delle
famiglie vive in condizioni di povertà relativa, e la nostra Regione
è al quart’ultimo posto per reddito medio in Italia».
Poi,
a seguire, l’agricoltura («Il
nostro patrimonio agricolo va difeso, tutelato e salvaguardato con
investimenti, prevenzione e ricerca. Tutto tramite la valorizzazione
e l’internalizzazione del Made in Puglia e del biologico, l’avvento
delle smart farm e delle masserie didattiche, lo sviluppo
dell’innovazione nel sistema agroalimentare»). L’emergenza
casa («La
casa è un bene essenziale per la vita dell’uomo, pertanto deve
essere libera da ogni speculazione immobiliare/finanziaria. Il
Movimento 5 stelle propone, allora, un forte sostegno alle giovani
coppie per acquisto della prima casa, il potenziamento
dell’Osservatorio regionale della condizione abitativa, un tetto di
45 mq obbligatorio per tutti»).
Un
nuovo modo di intendere il rifiuto e la raccolta differenziata.
Investire meglio e in modo efficiente sul microcredito alle imprese
(«è
una bella idea, ma i soldi devono arrivare entro 60 giorni e senza
chiedere particolari garanzie ai richiedenti»).
Una
volta salvata la casa che sta crollando, poi la si mette in sicurezza.
Come?Abbattendo i costi della politica, dimezzando lo stipendio dei
consiglieri e del presidente della Regione – un massimo di 5mila
euro al mese lordo e spese rendicontate – con connesso addio ai
privilegi, lotta serrata e senza quartiere alla corruzione, maggiori
e migliori investimenti in tema di cultura, istruzione e formazione.
In
casa Movimento 5 stelle, allora, ci credono davvero.