Un fiume in piena.
A Niagara si vede.
A Toronto si sente.
Così come non si riesce ad immaginare un punto preciso della storia in cui il Fiume Niagara, originatosi dall’Ontario a seguito dello scioglimento dei ghiacci, abbia consumato le rocce e dato vita ad una delle sette meraviglie del mondo; a Toronto non si riesce a ricostruire una cronologia precisa del passato, poiché la città – come le cascate che scorrono rapide – è proiettata nel futuro. Forse neppure esiste presente, perché “oggi” si consuma veloce e si trasforma in “domani”.
È strano svegliarsi al mattino a sentirsi un eremita su una curva del mondo. Cinque minuti di solitudine prima della colazione, le scale anziché l’ascensore, da solo con le acque secolari e con le nuvole di vapore che esalano dalle cascate: Niagara potrebbe finire lì.
Invece la giornata continua, la storia va avanti, il turismo incalza e attorno alla cascata canadese e a quella americana sorge una Las Vegas in miniatura.
Luci, attrazioni, parchi, grattacieli, fast food, grosse catene di Hotel. L’uomo arriva ovunque, anche ai confini della terra.
Passata la frontiera e soprattutto i controlli, timbro sul passaporto e via.
Un saluto agli Stati Uniti d’America, un nuovo “Hello” al Canada! Ma cosa cambia? Anche Toronto, “come il Niagara che scorre”, come New York che si sviluppa in altezza, “never stops”! Grattacieli che svettano, addetti imbragati e aggrappati sui palazzi a tener costantemente puliti i vetri, prati curati …e soprattutto gente che corre ovunque; d’altronde questa è la descrizione più facile degli “Americans”, quella più immediata quando se ne deve parlare.
Domanda: ma dove corrono? Ovvio …a lavoro anche d’estate!
I “newyorkers” sotto il sole degli Hamptons, e invece a Toronto si continua a investire tempo nel progresso.
Che senso ha il passato e quale il presente, se non è speso a far crescere il Paese?
“In love with my place”, la formula più ricorrente.
L’amore per la propria città: nessuna cicca per terra, nessun fiore divelto, nessun vetro rotto, nessun urlo per strada, nessun clacson di prepotenza: non è forse vero che la più grande forma di Amore è il rispetto? Toronto è questo.
Tutti collaborano per rendere migliore il posto che abitano, o meglio che abiteranno perché non vedono già l’ora di scoprire ciò che avverrà fra qualche tempo.
L’immaginazione, a Niagara e a Toronto, è legale ed è la più grande forza propulsiva …perché diventa realtà!
Ma un consiglio: portate sempre vicino una giacca a vento per coprirvi dai goccioloni delle cascate che vogliono inghiottire anche voi e per proteggervi dal sole perenne di Toronto.
Have a good trip!