Chiuso, abbandonato, con la vecchia insegna rotta, senza
più quei celebri cartelli consumati e sbiaditi con la scritta “Solo per adulti”,
che qualche giorno fa giacevano tra i cassonetti dei rifiuti, con l’aspetto di
qualcosa che ha ceduto al tempo dopo una strenua lotta contro la modernità.
Si presenta così adesso, come in foto, il glorioso Cinema Odeon. Dopo aver resistito per anni all’era del web, il
cinema a luci rosse bitontino, unico ancora esistente nel barese, si è
arreso. Luogo di intimità per chi lo frequentava, di risatine e sfottò per chi
vi passava davanti, di perversione per i più moralisti. Da qualche tempo ha
appeso le proprie armi al chiodo chiudendo i battenti dopo 60 anni di attività.
Poco male, qualcuno dirà, giustamente: «Non
si è certo perso chissà quale contenitore culturale».
Ma quella struttura non è
stata sempre così. Solo dall’80 fu adibito a cinema a luci rosse. Dopo aver
vissuto tutta un’altra storia, ben più gloriosa. Nato a metà degli anni ’40 come
Arena Giardino, cinema all’aperto funzionante in estate, dopo qualche anno fu
ricoperto e fu creato l’Odeon che fu, per ben trenta anni un importante
cineteatro. Ospitò diversi artisti conosciuti e non. Domenico Modugno su quel
palco in cemento cantò i suoi celebri brani. Come lui Ivano Fossati, i New
Trolls, i Delirium, i Pooh e tanti altri. Ma non solo cantanti. L’Odeon ha
ospitato tante compagnie di avanspettacolo, con presentatori, comici,
ballerine, spogliarelliste, portando anche a Bitonto un tipo di varietà in voga
all’epoca ma che, ormai, vedeva spegnere i suoi ultimi fuochi. Anche tanti
artisti concittadini lì hanno mosso i primi passi, come Mimmo Mancini.
Anche dopo la conversione
in sala hard si continuò ad affittare, per qualche anno, alle compagnie
teatrali.
Cosa ne sarà ora? Circolano
tante voci sul suo futuro. Un supermercato come fu per il Super Cinema in via
Traetta? Un palazzo? Chi lo sa. Sarebbe bello se tornasse quel luogo d’arte che era decenni fa.