Da Agostino Abbaticchio (brigante Peuceta) riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Egregio
Sig. Sindaco,
mi
rivolgo a Lei da cittadino, anche se non abito da tempo in quel meraviglioso
posto chiamato Bitonto. Nonostante la mia lontananza perseguo nel mio intento
di migliorare le virtù della mia Città e dei suoi stimati cittadini, cercando
di eliminare i vizi atavici che perseguitano da un secolo e mezzo il nostro
territorio.
Non
sono qui a fare polemiche, anche perchè è risaputo che a sparlare sono tutti
bravi.
Sembra
il passatempo preferito dei miei cittadini quando non hanno problemi personali.
Durante
la comune campagna elettorale molte volte ho auspicato che ogni cittadino diventasse
“brigante”. Forse qualcuno non ha interpretato nella maniera giusta l’intento
di tale invito e ce lo siamo ritrovato come delinquente, disattendendo in
maniera opposta al mio invito.
Come
Lei ricorderà, durante il periodo di campagna elettorale, ho sempre dichiarato
che il mio intento non era quello di assurgere agli onori di Palazzo Gentile,
bensì quello di dare una scossa alla popolazione bitontina che sembrava vivere
un sonno fiabesco in attesa di un principe Azzurro che tardava ad arrivare.
Bene, Le assicuro che la scossa è arrivata. Forse non in egual misura a tutti,
ma è arrivata.
A distanza di un anno e mezzo circa da quel bellissimo
periodo mi ritrovo concittadini che ricordano alla perfezione la data del 1861,
del 1734, mi parlano di “briganti” (quelli buoni!), mi parlano di eccellenze
del Sud, mi parlano di nefandezze compiute dagli (allora) invasori delle nostre
terre, a strappare quello che per 730 anni era stato un florido territorio
fatto di persone laboriose e buone (forse troppo!).
Detto
questo mi permetto di rivolgerLe la mia preghiera personale.
Ho
vissuto una estate bellissima frequentando la mia Bitonto, guardano il centro
storico, cenando con amici nei bellissimi locali, ho letto brevi recensioni sui
social network che parlavano di una Bitonto strepitosa, bellissima,
incredibile.
Adesso,
alla chiusura di questo splendido periodo di “panem et circenses” ci avviamo al
periodo autunnale e invernale. Sicuramente ci saranno altre iniziative positive
che riporteranno la nostra Città sulla bocca di molti. Ma vorrei che oltre a
tanti eventi si pensasse un po’ anche al “dietro le quinte”. Quello che vorrei
vedere provo ad elencarlo in maniera sterile e fredda, lasciando a Lei o ai
suoi stimati collaboratori l’eventuale riscontro. Io li
definisco
“corsi” e dovrebbero essere disponibili a tutti i cittadini.
Corso
di primo soccorso (con i ragazzi della Protezione Civile)
Corso
di difesa personale (con i “ragazzi” dell’ ANPS di Bitonto)
Corso
di assistenza agli anziani
Corso
di autoproduzione di conserve e marmellate
Corso
di taglio, cucito (ricordandoci che negli anni 70 a Bitonto c’erano “appena”
2000 laboratori artigianali)
Corso
di permacultura
Corso
di alfabetizzazione informatica per anziani (con i “ragazzi” dell’università
della Terza Età)
Corso
per Rifiuti Zero (posso dare una mano disinteressata per le scuole elementari e
medie)
A
questi ne possiamo fare seguire molti altri, ma vedrà che quando la gente
inizierà a prenderci gusto ad operare in maniera positiva e propositiva, ci sarà
una naturale evoluzione che vedrà il prossimo, l’anziano, il rifiuto, come una
risorsa piuttosto che come un danno.
Mi
pregio di salutarLa distintamente”.