Il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Rizzi, ha presieduto la quinta conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di polizia, presso l’Auditorium della Legione Allievi della Guardia di Finanza di Bari.
L’evento, realizzato dallo SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale ed a cui è intervenuto il Direttore dell’Ufficio Coordinamento e Pianificazione per le forze di polizia, Prefetto Maria Teresa Sempreviva, ha visto la partecipazione dei Prefetti, dei Questori, dei vertici delle forze di polizia e della magistratura di tre regioni: Puglia, Basilicata e Molise.
Lo SCIP, attraverso queste conferenze regionali, illustra ai reparti territoriali le capacità operative, la forza dei canali di comunicazione e di interoperabilità delle banche dati, l’interconnessione con le agenzie Interpol ed Europol, le piattaforme disponibili e gli strumenti che attualmente sostengono le indagini internazionali e l’attività di prevenzione che valica anche i nostri confini.
Il nostro apparato law enforcement è chiamato ogni giorno ad affrontare minacce criminali sempre più liquide, che varcano i confini nazionali e le frontiere e si adeguano alle nuove tecnologie.
Per questi motivi il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia è il tramite attraverso il quale il Dipartimento della Pubblica Sicurezza si associa e collabora con le agenzie internazionali e con le polizie degli altri stati per costruire un security network sempre più affidabile e pronto a implementare le misure di contrasto ad ogni tipo di minaccia criminale sotto ogni aspetto e forma.
Nel suo intervento il Prefetto Rizzi ha sottolineato: “Il senso di queste conferenze è sviluppare la consapevolezza della strategicità della cooperazione internazionale di polizia. Le minacce criminali, terrorismo, traffico di droga, traffico di esseri umani, cybercrime fisicamente non hanno territorio in quest’era digitale/globale. Gli strumenti di lavoro delle forze di polizia e della magistratura non possono prescindere da una filosofia di contrasto basata sulla condivisione e sulla cooperazione bilaterale e multilaterale. Io come Direttore Centrale della Criminalpol, ovvero di servizi in cui operano le quattro forze di polizia, non posso non condividere che il linguaggio plurale di questi quattro elementi diviene espressione unica del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per il contrasto al crimine. Le parole chiave di cooperazione, condivisione, innovazione, conoscenza si fondono nella parola fiducia nel nostro lavoro insieme.”