Si è tornato a sparare, nelle scorse ore, nel borgo antico (leggi qui: http://bit.ly/2olMnhQ).
Due uomini sono stati feriti da un commando armato a bordo di uno scooter: uno, un diciassettenne incensurato, colpito al ginocchio; l’altro è il ventinovenne Giuseppe Antuofermo, ferito all’inguine, più volte vittima di conflitti a fuoco: prima nel 2013, durante la storica sparatoria in piazza Partigiani di cui fu bersaglio, la seconda sotto casa sua nel 2015 in via Nenni.
I due controllavano (e gestivano) un piccolo feudo del gruppo criminale Conte nei pressi di via Maggiore, quando intorno alle 12.30 sono stati vittima dell’agguato del gruppo avverso, che fa capo ai Cipriano (anche se il presunto capo, Ciccio Colasuonno, è in carcere da un paio di settimane a seguito di una esecuzione di ordinanza, leggi qui: http://bit.ly/2E9FgPS).
Dopo l’affronto vero e proprio ai danni delle Forze dell’ordine che stanno monitorando il territorio dal 30 dicembre, giorno nefasto costato la vita all’innocente Anna Rosa Tarantino, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e i Carabinieri non hanno fatto mancare la loro presenza.
Se da una parte la Finanza effettuava controlli a Porta Robustina e in via Pertini (in serata), dall’altro gli agenti della Polizia hanno setacciato letteralmente il borgo antico in lungo e in largo.
Gli uomini, si sono intrufolati in via Maggiore, via San Giorgio, via Martucci, via Porta Robustina, via Le Martiri, denunciando diversi soggetti a piede libero e sequestrando anche diversi quantitativi di sostanza.
La morsa non si fermerà e saranno potenziati i controlli e la presenza dello Stato con presidi costanti e uomini costantemente presenti, per scongiurare che ci possa essere un nuovo conflitto.
La responsabilità, però, non è soltanto delle Forze dell’ordine ma anche di chi, quotidianamente, nonostante tutto continua ad alimentare questo mercato (a cielo aperto) della droga e della morte acquistando stupefacenti come fossero caramelle.