Via libera al programma comunale di intervento allo studio per l’anno scolastico 2013 – 2014 e alla modifica delle rate della Tares, che da quattro passano a sei. Strappo tra maggioranza e opposizione proprio sulla nuova tassa sui rifiuti.
Sono state questi i momenti più salienti della prima parte del Consiglio comunale di ieri sera, aggiornamento di quello di martedì.
Telecamere in aula. Per la prima volta le telecamere di una emittente televisiva sono entrate in aula consiliare per riprendere una seduta. «I lavori saranno ripresi in modo precario – ha precisato il presidente dell’assise Vito Palmieri –fino a quando gli uffici non realizzeranno un regolamento ad hoc, già sollecitato dal consigliere Giuseppe Fioriello».
Programma comunale diritto allo studio. Nessun problema per il piano comunale per l’anno scolastico 2013 – 2014, che investe oltre 1 milione e 700 mila euro (quasi tutti coperti dalla Regione) tra servizi di mensa e trasporto. «Il piano è un impegno concreto da parte dell’amministrazione – ha affermato Francesco Toscano leggendo il verbale della IV Commissione – di continuare a garantire questo sacrosanto diritto e di badare agli aspetti sociali della questione». L’approvazione è stata unanime.
Questione Tares. Botta e risposta. Ben più complicata è stata l’approvazione della modifica alla delibera consiliare del 27 giugno scorso, che aveva licenziato quattro rate (31 luglio, 30 settembre, 31 ottobre, 31 dicembre) per la nuova tassa sui rifiuti. Numero di rate contestato fin dall’inizio dall’opposizione, che ieri ha avuto il suo successo personale. La disccussione, però, si è concentrata sulla volontà da parte dell’amministrazione comunale di adottare la Tares (più costosa perchè deve coprire totalmente il servizio) e non più la Tarsu «perchè abbiamo avuto colloqui direttamente con esponenti del governo centrale che ci hanno confermato l’impossibilità di tornare alla Tarsu se avevamo già impostato le rate per la Tares», ha spiegato l’assessore al Bilancio Michele Daucelli. Che però non convince buona parte dell’opposizione (Partito democratico, Popolo della libertà e Christian Farella) che non le manda certo a dire.
Il mantra è uno solo: l’amministrazione poteva scegliere di adottare le vecchie tariffe Tarsu anche per quest’anno, così come sancito dal governo, ma invece irresponsabilmente ha scelto la Tares. «L’amministrazione non si è voluta prendere la scomodità di preferire la Tarsu alla Tares nonostante questo tributo sia un salasso per le tasche dei bitontini», ha commentato duramente il capogruppo Pd Francesco Paolo Ricci. Franco Natilla (Pd) ha rincarato la dose: «A che serve allora aver ritardato l’approvazione di questo provvedimento se poi l’amministrazione ha già scelto la Tares? Esperti economisti hanno certificato che si poteva fare benissimo altro, che avrebbe rappresentato un po’ di respiro per le famiglie bitontine già profondamente colpite dalla crisi. Se si voleva fare cassa, si poteva benissimo mantenere in vita la Tarsu aumentando l’aliquota Irpef che va a colpire soltanto chi ha reddito».
Duri anche Farella e Damascelli, che hanno chiesto un segnale forte alla maggioranza. Il sindaco Michele Abbaticchio ha preso alla lettera il consiglio e ha picchiato duro. «Chi dice che abbiamo deciso di adottare la Tares per comodità fa soltanto demagogia ed è un irresponsabile – ha ringhiato il primo cittadino – perchè bisogna dire che lo Stato ci ha tolto oltre 1 milione e 700 mila euro di trasferimenti e dobbiamo ripianare il gap sul servizio rifiuti per oltre 3 milioni e 500 mila euro. Questa amministrazione ha già risparmiato 191 mila euro sul contratto della pubblica illuminazione e oltre un milione di euro sulle spese di gestione». E allora, così come per la “super – Imu” dell’anno scorso, quest’anno anche la Tares. Entrambe “giustificabili” dai “buchi” creati dai minor gettito statale. Unica voce dell’opposizione fuori dal coro è quella di Paolo Intini, convinto che vada applicata la Tares e non la Tarsu in seguito delle ultime novità provenienti da Roma.
Rateizzazione Tares: da 4 a 6 rate. La proposta dell’opposizione di aumentare la rateizzazione della tassa accoglie voti (quasi) bipartisan. E così, grazie a un emendamento del tandem Intini – Modugno, le rate Tares diventano sei: quelle già pagate, alle quali si aggiunge quella di dicembre (che dal 31 passa con scadenza al 16) e quelle nuove di gennaio e febbraio (entrambe da pagare sempre entro il 16), che rappresenteranno il conguaglio sulle base delle tariffe comunali del tributo. La nuova delibera ottiene 17 voti favorevoli e 2 astenuti (De Palma e Toscano) con Pd, Farella e Pdl che non partecipano alla votazione.