Il Complesso di sant’Agostino? In vendita.
La scelta arriva da Palazzo Gentile, che ieri ha pubblicato un Avviso d’asta pubblica per la messa in alienazione dell’immobile di proprietà comunale ubicato in via Raffaele Pasculli, nel Centro storico, e inserito, nell’elenco degli immobili da valorizzare così come aggiornato all’aprile scorso.
Il valore a base d’asta scelto è quello di 1milione e 500mila euro, e l’immobile, fanno sapere da corso Vittorio Emanuele, “viene venduto a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto esistente al momento della procedura di asta, con tutte le servitù attive e passive, note ed ignote, apparenti e non apparenti, continue e discontinue, con tutti i diritti, ragioni, azioni, pertinenze, eccezioni, oneri quali dall’ente posseduti in forza del titolo di proprietà e di suo possesso. L’immobile viene garantito libero da ipoteche e da trascrizioni pregiudizievoli”.
Il complesso, adiacente alla chiesa di sant’Egidio, fino agli anni ’60 è utilizzato come scuola materna ed elementare, prima del suo abbandono.
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, l’esecutivo cittadino dell’epoca tenta di recuperarlo. Partono i lavori, che però ben presto si interrompono con l’azienda appaltatrice, che cita il Comune per risarcimento danni.
Nel 2003, poi, dopo anni di giacenza, Palazzo Gentile è costretto a rintervenire causa crollo parziale delle coperture. L’anno successivo, il 2004, ancora un intervento per “colpa” del vastissimo incendio che colpisce la cereria lì adiacente. L’ultima “riparazione” risale al 2008, dopo la caduta di conci lapidei su corte del Niglio e su vico Casale. In questo caso sono effettuati lavori di rimozione delle coperture provvisorie, e la realizzazione di nuove coperture in legno e coppi.
“Attualmente – spiega il sindaco Michele Abbaticchio – l’ex convento è completamente vuoto nonché da ristrutturare, e per farlo servirebbero svariati milioni di euro oltre che non meno di 15 anni. Però se il privato lo acquistasse con destinazione turistico-ambientale, così come abbiamo stabilito, lo dovrebbe ristrutturare a suo carico, avremmo ricaduta occupazionale e avremmo un immobile riqualificato a livello storico”.
All’asta pubblica – che si svolgerà il 26 ottobre nella Sala degli Specchi – possono partecipare tutti coloro (persone fisiche e giuridiche) che abbiano interesse, e che risultino in possesso della piena capacità di agire e di impegnarsi per contratto.
Saranno ammesse offerte per procura e per persona da nominare.
E bisogna avere precisi requisiti, come non trovarsi nelle condizioni di incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione, non essere debitori del Comune di Bitonto per somme accertate in modo definitivo con iscrizione a ruolo, ingiunzione fiscale o sentenza; negli ultimi cinque anni la ditta non è stata sottoposta a fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo oamministrazione controllata. E altri ancora.
Per partecipare all’Asta, i concorrenti hanno tempo fino al 25 ottobre, e devono
presentare, a pena di esclusione, un apposito plico contenente al suo interno due distinte buste. Una deve recare l’offerta economica, l’altra tutta la documentazione amministrativa.
Tutto il materiale deve essere idoneamente chiuso e sigillato, e può essere consegnato a mano direttamente agli uffici comunali preposti (Servizio per il Patrimonio e la Pubblica istruzione), o tramite raccomandata con avviso di ricevimento.
L’interessato, infine, può anche chiedere un sopralluogo nella struttura, che però deve chiesto tramite una richiesta da inoltrare all’indirizzo di Posta elettronica certificata protocollo.comunebitonto@pec.rupar.puglia.it, ovvero all’indirizzo mail t.conte@comune.bitonto.ba.it, indicando nome e cognome, con i relativi dati anagrafici delle persone incaricate di effettuarlo.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito del Comune www.comune.bitonto.ba.it.