Mariotto e Palombaio viaggiano verso i Comitati di quartieri a una
velocità differente. La prima è demotivata e frenata dalla sfiducia; l’altra
appare più ottimista e quasi sicuramente sarà pioniera nell’attuazione del
progetto.
Questo, in sostanza, è quanto emerso nei due forum che si sono tenuti
nelle frazioni mercoledì e giovedì scorso. A Mariotto, il primo approccio con il
nuovo “organismo di democrazia partecipata” non è stato un trionfo: un pubblico
troppo esiguo ha accolto l’invito e per circa tre ore l’assessore al Marketing Territoriale con delega al governo partecipato Rocco Mangini ha provato a
sfatare una serie di dubbi e incertezze, non riuscendoci del tutto.
“Invito innanzitutto a chiudere
col passato e a proiettarsi al futuro”, ha esordito, “perché il rischio è quello di parlarci addosso e continuare con il
gioco delle responsabilità”. E ha continuato illustrando il funzionamento dei
Comitati, i tempi di realizzazione e l’importanza di una “spinta democratica dal basso, che non nasce in opposizione all’Amministrazione,
ma per cooperare con essa e darle forza”.
Tante, però, le perplessità dei presenti. “Come potrà la figura del delegato sindaco non cozzare con quella del
presidente del Comitato? Ma soprattutto, Mariotto ha davvero bisogno di un
organismo consultivo e privo di potere di spesa?”, chiedeva un mariottano
all’assessore, intercettando le preoccupazioni di altri compaesani.
Diverso lo scenario a Palombaio. Circa sessanta persone di ogni età e
classe sociale hanno invaso la delegazione comunale per un confronto più
propositivo con l’assessore Mangini e il consigliere
comunale Pippo D’Acciò. Analoghi
i dubbi sull’assenza del potere di spesa e la compresenza di più figure, che
rischierebbero di far diluire le responsabilità. Ma una vis polemica più smorzata nei confronti dell’Amministrazione e una
maggiore consapevolezza hanno palesato, da parte dei residenti, la volontà di
concretizzare il progetto già dalle prime convocazioni.
“Le due frazioni possono fare
tanto in questa direzione, perché si sentono già comunità”, ha dichiarato
l’assessore, “a Bitonto questo è più
difficile. Se sarete i primi a partire, tutti guarderanno voi”. E ha
ricordato che i sedici Comitati di quartieri non dovranno necessariamente
costituirsi in breve tempo, poiché ogni quattro mesi verranno emanati nuovi
bandi e nuove scadenze per dare a tutti i cittadini la possibilità di sentirsi
pronti.
Dunque, dopo la pubblicazione
dell’avviso pubblico e questo primo ciclo d’incontri, il prossimo passo è
costituire un gruppo promotore, inviando una mail all’indirizzo
comitatidiquartiere.comunebitonto@pec.rupar.puglia.it entro e non oltre il 13
ottobre (I chiamata) ed entro e non oltre il 27 ottobre (II chiamata).