Continua
l’avventura estiva dell’Omnia Bitonto,
impegnata alla ricerca di un assetto per il futuro che dia più tranquillità e
consenta di fare un campionato migliore rispetto all’ultimo.
C’è da risolvere in primis il nodo allenatore e da
intervenire sul mercato, ma il presidente Giuseppe Urbano, il vicepresidente
Antonello Orlino ed il direttore sportivo Leonardo Rubini stanno lavorando
alacremente e a fari spenti, pronti per presentare un progetto che sia in grado
di ben figurare.
Se questo è il lavoro dietro le quinte, terminato il
campionato numerose sono state le iniziative realizzate per continuare a vivere
il profumo del campo anche durante la bella stagione, con l’Omnia family prima
(sfide amichevoli 6 contro 6 tra rappresentative miste dei giocatori biancoblu)
e il I° memorial “Gaetano Acquafredda” per la categoria allievi poi.
Insomma, giorni senza restare fermi con le mani in mano. È inevitabile,
però, tornare all’ultima stagione, raccontata e rivissuta col pagellone di fine anno. Voti non
altissimi, dato l’affanno che ha caratterizzato l’intera stagione. Segno di
problemi, mancanze e troppi errori, fortunatamente non decisivi al fine
dell’esito finale. L’Omnia Bitonto, pur se solo attraverso i playout, è
riuscita a salvarsi per ripartire dalla Prima Categoria a Settembre.
Partiamo dai portieri,
a cui diamo un 6-. Nel campionato
del salto dalla Seconda alla Prima Categoria uno dei protagonisti assoluti fu Raffaele Cervelli. Quest’anno, a lui si
è affiancato il giovanissimo e promettente Alessandro
Sacino. È stata una sfida a contendersi il posto niente male. Per entrambi
grandi miracoli e parate prodigiose ma anche qualche infortunio di troppo e
soprattutto errori grossolani e decisivi, che non ti aspetti da elementi con
così tanta qualità. A loro, si è affiancato anche Michele Bacco, cuore biancoblu, che si è fatto sempre trovare
pronto quando è servito il suo contributo.
Passiamo alla difesaa cui attribuiamo un 6,5, media tra
il 6 dato al pacchetto dei centrali ed un quasi 7 alle corsie laterali. Anche qui
infortuni e un campionato qualitativamente più alto non hanno fatto rendere la
linea arretrata biancoblu sugli stessi livelli della scorsa stagione, dove
oltre ad evitare le reti, i difensori si contraddistinsero anche per il
cospicuo numero di gol messi a segno (specie con Dario Orlino e Verriello).
Centralmente qualche problema, soprattutto sui calci piazzati, in termini di
reattività ed attenzione, sulle corsie laterali idem ma il voto sale per
premiare la spinta degli esterni: su tutti Rubini,Antonio Schiavino (fino a quando non
si è infortunato alla spalla) e la giovane promessa Ivan De Palma.
Il centrocampo è
stato camaleontico, cambiando volto e pelle negli uomini e negli schemi tante
volte. Che sia stato a quattro, a tre, a cinque, a due con tre trequartisti, è
emersa la qualità dei singoli, con chi ha provato a dare sostanza, chi a creare
gioco e chi a fare filtro. Sempre con fortune alterne e non offrendo quella
garanzia della stagione precedente. Il voto però è tutto sommato positivo, con
un 6,5 di fiducia che vuole premiare
i piedi buoni e il sacrificio in mezzo al campo.
Arriviamo all’attacco,
il reparto che forse più di ogni altro ha deluso. L’infortunio nel derby di
ritorno di Leone ha scombussolato i
piani biancoblu ma oggettivamente la stagione degli avanti omniani può essere
definita solo con un 6–, sinonimo
di “polveri bagnate”. Troppi errori
sottoporta, mancanza della necessaria lucidità e freddezza. Si poteva e doveva
dare di più. Non a caso a mancare sono stati proprio i gol degli attaccanti,
come certificato dal fatto che il capocannoniere stagionale dell’Omnia Bitonto
sia stato Catucci, con le sue sei
reti, più un esterno offensivo che un attaccante.
Chiudiamo con la dirigenza.
Il 6,5 è un voto per premiare gli
sforzi profusi per tenere unito il gruppo, anche e soprattutto nei momenti
difficili, fino al traguardo. Si è cercato di dare e fare il massimo nonostante
ristrettezze economiche e cambi di guardia in panchina. Alla fine, la
permanenza in Prima Categoria è il meritato e giusto premio finale raggiunto da
un gruppo che ha tutti i crismi di una grande famiglia.