Girovagare per l’Italia per inseguire il sogno del
pallone ti può portare presto a fare breccia nei cuori di tanti e nuovi tifosi.
Specie se per conquistarli porti in dote un bel bottino di reti, decisive, che
ti fanno presto identificare come idolo, trascinatore.
Questa è la storia degli ultimi mesi di Loris Palazzo, il venticinquenne
attaccante bitontino, da dicembre nuova punta del Monza, girone B del Campionato Dilettanti.
Una prima parte di stagione in chiaroscuro a Bisceglie,
nel campionato di Serie D – girone H, con sole tre reti a referto. Poi, nel
mercato invernale dicembrino, il trasferimento in Brianza, al Nord, alla corte
dello storico club biancorosso, guidato dall’ambizioso presidente Nicola Colombo, figlio d’arte di quel
Felice Colombo patron del Milan tra il 1977 ed il 1980.
Dopo l’esordio, da subentrante, avvenuto il 20 dicembre
scorso contro il Seregno, nel match casalingo disputatosi allo stadio
“Brianteo”, Loris Palazzo non si è più fermato: tredici presenze da titolare e
9 marcature.
Numeri importanti per la seconda punta classe ’91: tre
doppiette – Lecco, Sondrio, Inveruno – tra cui il gol bellissimo, a giro sotto
la traversa, dal limite dell’area, proprio in trasferta contro l’Inveruno. E le
reti contro Grumellese, Varesina e Ciliverghe Mazzano.
Con i suoi gol, Palazzo, soprannominato il “Rodrigo
Palacio” della Brianza, sta dando al Monza un enorme contributo nella strada
verso la salvezza: ora i biancorossi sono a quota 40 punti, +3 sulla zona
playout.
«L’obiettivo
stagionale è quello della salvezza ma l’anno prossimo il Monza punta a vincere il
campionato, ed io sarei orgoglioso di farne parte – ha spiegato Palazzo ai nostri taccuini –. Il presidente Nicola Colombo ha le idee
chiare, ha un progetto molto ambizioso, importante, si punta a vincere a breve.
E poi Monza è una grande piazza, mi sto trovando bene a livello di squadra e di
strutture sportive, dove qui è davvero un altro mondo».
Seppur appena venticinquenne, Palazzo però vanta un
curriculum di sicuro spessore alle sue spalle: Foggia, Manfredonia e Casarano in Serie D; una presenza nella
ex Serie C1 con l’Andria Bat; la
scorsa stagione in Eccellenza, partita a Bitonto,
nella sua città, e poi conclusa a Nardò,
ove ha vinto i playoff nazionali che hanno portato la squadra neretina tra i
Dilettanti.
«A
Foggia indubbiamente ho il ricordo più bello, è una città che vive di calcio, mi
hanno fatto sentire un calciatore importante nonostante fossero solo in Serie D–
racconta l’attaccante bitontino –. E poi
l’avventura a Nardò, bella perché si è vinto, ma anche qui a Monza, sarà per i
gol, mi stanno facendo sentire importante. Quanto alla mia esperienza di
Bitonto, la reputo positiva, volevo provarla e ci sono riuscito. Purtroppo è
finita a dicembre ma per una buona causa, soprattutto quando ti chiama una
squadra per vincere. Eppure seguo sempre le vicissitudini neroverdi, lì ho più
amici che compagni di squadra, e sono contento per l’ormai vicina salvezza».