L’ora e mezza che vale un’intera stagione viene salutata dai dardi fiammeggianti d’un meriggio infernale.
Suggerimento imperioso da seguire: oggi si vince solo con la passione.
Mister Pettinicchio piazza gli under (cresciuti abbastanza, da settembre) Barone e Valerio esterni bassi, sistema in mediana l’architetto De Santis e il guastatore Aloisio, l’intramontabile Roselli trequartista ad inventare per la coppia Manzari-Terrone.
Di fronte, il Castellaneta di Lippolis ormai in disarmo, imberbe e imbelle, pieno zeppo com’è di ragazzini e con una panchina semideserta.
Insomma, la sensazione nitida è che per il primo gol sarà solo questione di tempo.
Si parte e capitan Modesto, già tambureggiante sulla fascia, crea scompiglio per ben tre volte in area altrui.
Al 10′ cortese email di testa di Terrone all’ottimo portierino ospite Zecchino.
Tre minuti dopo, Modesto arpiona coraggiosamente la sfera a centrocampo, Terrone sussurra dolcemente e Manzari spreca malamente.
Al 19′, gesto intelligente dell’attaccante tranese, che buggera il marcatore e scodella in area un pallone che ballonzola dinanzi alla riga bianca senza che un alluce purchessia lo sospinga oltre.
Punizione a giro di Roselli al 22′, il portiere si rifugia in angolo.
Giro di lancette e timido lob di Manzari in perfetta solitudine.
Le occasioni si susseguono come se grandinasse: tiretto del puntero scarsocrinito e conclusione sbilenca del mancino geniale, ma niente. Risultato ancora ad occhiali, come si diceva una volta.
Al 27′ abbacinante parata d’istinto dell’estremo tarantino su Modesto, che, nel frattempo, aveva inebriato mezza difesa altrui.
Finalmente, sessanta secondi dopo, è Manzari a sfondare la flebile cintura arretrata con caparbietà. Vantaggio meritato e troppo sospirato.
Il raddoppio giunge al 35′, quando Terrone prima viene steso in area da Sergio (giallo per lui) e poi fredda Zecchino dal dischetto.
E’ il 39′ quando un irrefrenabile Manzari triplica, dopo aver dribblato un intontito Sergio e col sinistro fatto secco il portiere.
A 4′ dalla pausa, mirabolante magia di Roselli con una pennellata dallo spigolo sinistro: 4-0.
La ripresa è una statica ordalia in attesa del triplice fischio.
Di memorabile solo alcuni episodi.
All’8′ Manzari salta birilli avversi e calcia chissà dove.
Venefico calcio piazzato dai venticinque di de Santis all’11’, Terrone si avventa rapace sulla respinta di Zecchino e insacca. 5-0
A cavallo del quarto d’ora, l’implume baluardo dispensa miracoli su Aloisio, Manzari e Modesto.
Finché al 24′ è il pubblico bitontino ad omaggiare d’uno spontaneo applauso scrosciante il goalkeeper tarantino, sostituito dal misericorde mister.
Emozioni e brividi.
Infine, è ovazione autentica per Nico Roselli, fiera bandiera nerovderde che è difficile ammainare, tanto gloriosamente è rimasta a garrire sul più alto dei pennoni calcistici bitontini.
Si chiude, dunque, il sipario su questo tormentato torneo d’Eccellenza che doveva partorire qualcosa di più di una salvezza all’ultima domenica utile.
Un’ombra di luna appesa al cielo, infatti, è l’emblema della malinconia di quest’annata un po’ così…