Nella meravigliosa cornice della parrocchia di San Giovanni Evangelista in San Domenico è custodita un’importante testimonianza della storia bitontina: la forte presenza di confraternite, bagaglio di cultura e valori che continuano ad essere trasmessi, sotto forma di abiti e stendardi.
La loro esposizione è stata inaugurata lo scorso lunedì ed è stata benedetta dal Mons. Francesco Cacucci dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto alla presenza di: don Ciccio Acquafredda, parroco dell’Unità pastorale Cattedrale San Giovanni Evangelista, di don Paolo Candeloro e di don Nicola Cotrone, rispettivamente parroci di Sant’Andrea Apostolo e di Cristo Re Universale, e del Mons. Alberto d’Urso, vicario di Bitonto-Palo del Colle.
L’anno pastorale 2017-2018 è caratterizzato dal tema di trasmissione generazionale della fede ed è proprio all’insegna di questo che è in corso l’iniziativa “Chi ha orecchi in.tenda. Peregrinatio della Tenda dell’incontro”, all’interno della quale si inserisce la mostra “Dialogo generazionale nel mondo delle confraternite a Bitonto”, la cui inaugurazione è stata moderata dal dott. Antonio Sicolo, esperto in beni culturali.
Un arcobaleno di colori e di fede dal viola della Passione al marrone del saio o al bianco-nero dell’ordine carmelitano o alle sfumature del celeste, chiaro riferimento al culto mariano molto forte nel territorio bitontino, racchiude una storia di fede, carità e servizio da sempre proiettata al futuro.
«Quanto più le confraternite sono volte al domani –a tal proposito ricordiamo le parole del Mons. Francesco Cacucci– tanto più cresceranno, allargando il confine delle adesioni alle nuove generazioni. Quello che noi diciamo dei giovani nella chiesa vale per tutte le realtà ecclesiali e mi complimento perché vedo sempre più nelle confraternite la loro presenza, non perché coloro che già vivono al loro interno non siano essenziali».
«Sono contrario al giovanilismo a tutti i livelli. Non dobbiamo andare a blandire i giovani, ma dobbiamo vivere insieme perché la Chiesa deve essere segno di comunione e di trasmissione di generazione in generazione della fede e delle sue espressioni. E’ bello che tale messaggio passi attraverso la peregrinatio della tenda dell’incontro».
Le confraternite vanno definite, come comunità oggi prevalentemente laica e che fa da contraltare agli ordini religiosi, all’insegna del cammino di fede –come ha sottolineato il prof. Stefano Milillo per il quale bella è perciò l’associazione all’idea del pellegrinaggio-, del tradere/trasmissione di un lascito – secondo la prof. Carmela Minenna– attraverso una pluralità di linguaggi come quello della carità, dei colori, della tradizione popolare, della pubblicità orale/mediatica/cartacea, delle opere di interesse sociale e degli elenchi confraternali. Ma, soprattutto, nell’ottica del transducere, termine latino che l’arcivescovo Cacucci ha ricordato per sottolineare l’importanza della traduzione della fede tramite diverse espressioni, non solo quelle dei beni culturali, di generazione in generazione.
La mostra sarà visitabile fino al 5 maggio, dalle ore 17.30 alle 20.30, presso la parrocchia di San Giovanni Evangelista in San Domenico.