Dal gruppo consiliare “Bitonto riformista” riceviamo e volentieri pubblichiamo
L’analisi del voto rassegnata dal sindaco Abbaticchio è una replica stizzita e irrispettosa delle intelligenze e della libertà dei bitontini, che non possono essere “bravi” quando inondano di consensi Abbaticchio (immeritatamente) e diventare faziosi e sconsiderati se scelgono invece di riversare i loro consensi su altri candidati, ritenuti evidentemente protagonisti più credibili di un progetto di sviluppo della città alternativo a quello (non) portato avanti da Michele Abbaticchio.
Invece di lasciarsi andare a segnali di fumo e ipocriti richiami “all’etica politica” (che ha più volte calpestato in questi anni), il sindaco Abbaticchio dovrebbe cominciare a chiedersi le ragioni del chiaro (e pesante) insuccesso di chi, per costruire la propria lista nelle Regionali, si è spostato per mesi in quasi tutti i Comuni della Puglia, lasciando in splendida solitudine la “sua” Bitonto, che, guarda caso, richiama solo in occasione di proprie sconfitte personali.
Oltre a rivestire le cariche di sindaco e consigliere metropolitano, può contare su ben sei assessori comunali e 20 consiglieri dei 24 in Consiglio comunale, oltre a controllare quasi tutti gli apparati amministrativi e non della città.
Le bugie hanno il fiato corto, alla fine si finisce per pagare il conto nei confronti di cittadini e persone, prese in giro per tanto tempo. Emblematico il caso del neo consigliere regionale Tammacco, che già nella lista “Italia in Comune”, proprio a causa dei comportamenti di Abbaticchio ha ritenuto di candidarsi in un’altra. Ed è stato eletto.
Basta con l’ostentare “la volontà di costruire con ‘Italia in Comune’ una rappresentanza bitontina in seno al Consiglio Regionale”, è l’ennesima mancanza di rispetto, un’altra presa in giro degli stessi candidati bitontini presenti nella lista di “Italia in Comune”, strumentalizzati come “riempitivi”, dato ch’erano altri i candidati vincenti, avviati verso un seggio regionale e per giunta tutti non bitontini (Crudele, Nunziante, ecc).
In un sussulto di sincerità (suprema fatica per lui), Abbaticchio dovrebbe mostrare più rispetto per i bitontini e i concittadini candidati, che anche non militando nella sua lista hanno riportato consensi significativi, perfino superiori rispetto a quelli dei rappresentanti di “Italia in Comune”.
Soprattutto, lo invitiamo a prendere atto che, questa volta (speriamo non sia l’ultima) chi è rimasto al “palo” è proprio lui… e che “palo”!