And if I show
you my dark side
Will you still
hold me tonight?
Se ti mostrassi il mio lato oscuro, mi
stringeresti ancora stanotte?
Pink Floyd, The Final Cut
Un luogo dell’anima è tale perché
rientra nella sfera dell’irrazionale, racchiude paesaggi d’infanzia, sapori,
odori, memorie di epoche passate. Forse l’unica cosa di cui Bitonto avrebbe
bisogno, è essere amata con i suoi flagelli anzi ancora di più nonostante essi.
Quante ne ha dovute sentire la nostra
città in questi giorni. Rinnegata più e più volte dai suoi stessi figli!
Ammetto l’orrore, la stanchezza, la disperazione di noi cittadini ma non
possiamo, non dobbiamo piegarci all’egemonia di bande di mafiosi che vogliono
intimidirci e farci capire che il territorio è in mano loro!
Si è data fin troppa visibilità a
quattro ragazzini che magari si son sentiti anche un po’ attori di
(B)Hollywood a vedersi in uno schermo, quando invece abbiamo mostre (vedi
Rivisitazioni), eventi culturali (vedi Self-made Architecture presso le
Officine Culturali) che andrebbero pubblicizzati e resi noti perché
accrescerebbero non solo la nostra reputazione ma arricchirebbero anche un po’
i cervelli. Perché fare da amplificatori solo ad eventi così deplorevoli? Non
riusciamo a capire che comportandoci in questo modo siamo noi i primi a
demolire la nostra città facendone emergere solo le negatività? E aspetto ancor
più grave, non capiamo che così facendo si eclissa e si svilisce il
lavoro di quanti invece si prodigano per far risorgere la città?
La realtà forse sta nel fatto che
dovremmo smetterla di fare i paladini della legalità solo su FB, Sailor Moon
lasciamola ai benedetti anni ’90. Dovremmo smettere di lamentarci sulle piazze
virtuali e cominciare a combattere dall’interno la lotta per disintossicare la
nostra città. Sì perché i primi disertori della legalità sono fra noi, fra noi
gente “perbene”, fra noi ragazzi, quando bisogna andare a comprare l’erba “alle
galline”, ricordandoci che con gli stessi soldi ci si compra una pizza da
Pizzeria In, un gelato dal Bar Popolare e poi anche una crèpe dal venditore
ambulante di fronte alla Villa comunale. Che non farà lo scontrino ma perlomeno
non mi aiuta a bruciarmi i neuroni.
Basta ad essere qualunquisti e
moralizzatori che finiamo solo per essere tanti don Chisciotte a lottare contro
i mulini a vento; dovremmo
finire di comportarci come quelli-che-sanno-ma-nessuno-parla, a fare le marce
della legalità non seguite dai comportamenti individuali, a disprezzare la
terra che ci ha allattati al suo seno. Quando c’è da stare sul carro dei
vincitori siamo tutti d’accordo, quando poi siamo di fronte alle piaghe della
nostra città, si defilano tutti e si spartiscono le colpe. (Dante aveva ragione
quando parlava del gioco della zara.)
La vera lotta nel nostro piccolo sta nel
far emergere ciò che di positivo la nostra città offre, sollecitando
l’esportazione delle nostre bellezze quali il Loggiato del palazzo Sylos-Calò, il
Cortile del Palazzo Sylos-Vulpano, dei nostri eventi (il divulgatore
scientifico MARIO TOZZI sarà in piazza Cavour stasera), ma soprattutto del valore delle
persone, dei lavoratori silenziosi che ogni giorno si svegliano con la città e
senza riconoscimenti operano per restituire a Bitonto il decoro che necessita. Avranno pure le pistole, noi abbiamo qualcosa che assieme a molti dei
loro parenti per loro è morta da tempo: l’onorabilità.
Sicuramente c’è tanto da abbattere e
tanto da costruire, tanto da cambiare, tanto da stravolgere. C’è tanto a cui
neanche sappiamo dare un nome e che stentiamo ad affrontare, tanto che invece
sappiamo riconoscere ma non vogliamo vedere, tanto da poterlo indicare ma non
avere il coraggio di annientare, tanto che ci fa ancora soffrire ma sempre per
amore. La nostra città è l’amante che ci ha lasciato e che
rinneghiamo mille volte perché non è come vorremmo…ma in fondo è solo
l’amarezza che impera e ci rende cinici. Questa città è sempre nostra. Anche se
la denigriamo, la deturpiamo con ragionamenti beceri, anche se vorremmo
abbandonarla resta nostra. E immutabile è l’amore per lei, e imprescindibile il
dolore quando la vediamo piegarsi! Bitonto resta la nostra
“ferita dolce e fiera”.
And if I show
you my dark side
Will you still
hold me tonight?