“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.
La frase di Peppino Impastato, da ieri, campeggia sulle mura esterne della Casa della Musica, lo spazio comunale oggetto di rigenerazione e animazione urbana.
Un motto, che, insieme ad un meraviglioso murales, dovrà ricordare l’importanza della legalità e del rispetto delle regole.
A realizzare l’opera di forte impatto è stato l’artista barese Giuseppe D’Asta, che ha voluto raffigurare una madre che allaccia le scarpe ad un bambino che guarda lontano. Alle loro spalle la Cattedrale simbolo della città e un’immagine simbolica dell’antimafia sociale, che è la tematica sociale scelta, con specifico riferimento alla figura di Peppino Impastato.
L’opera è stata inaugurata ieri in occasione della nona Giornata europea delle Fondazioni, per “Non sono un murales – Segni di comunità”, evento diffuso che coinvolge diverse comunità nella realizzazione di un’opera d’arte corale su tematiche sociali negli spazi della partecipazione e della solidarietà.
L’iniziativa promossa da Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio) coinvolge circa mille tra bambini, ragazzi, artisti, insegnanti, detenuti, persone disabili, migranti, tutti impegnati in percorsi guidati per realizzare un murales, reinterpretando in chiave personale uno stencil creato per l’occasione dallo street artist toscano LDB.
A Bitonto l’intervento è realizzato dal consorzio Social Lab, grazie al finanziamento ottenuto con la partecipazione al progetto Welcome Lab – Con i bambini, che è appunto uno dei progetti comunitari partecipanti alla giornata.
Il Comune di Bitonto è partner del progetto, che punta a promuovere processi e modelli di partecipazione in ambito educativo e sociale rivolti ai minori e alle rispettive famiglie in contesti caratterizzati da marginalità urbana, economica e sociale.