A proposito dell’articolo pubblicato cinque giorni fa (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/sgominata-la-banda-dei-bancomat-che-aveva-terrorizzato-la-francia-ecco-i-nomi-dei-bitontini/11382.htm) dall’avvocato Nicola Pasculli, difensore della signora Francesca Ruggieri, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Nel dissentire fermamente dalle ipotesi di accusa avanzate è doveroso informare l’opinione pubblica circa l’assoluta estraneità ai fatti contestati della sig.ra Ruggero Francesca atteso che, carte alla mano, sono errati i presupposti e le conclusioni cui è perventuta l’Autorità Giudiziaria Francese.
La riprova della totale estraneità della mia assistita si evince dal verbale di convalida di arresto a seguito di M.A.E. operato dalla Ecc.ma Corte d’Appello di Bari III Sezione penale ove alcuna ordinanza e/o misura cautelare è stata disposta sancendone l’immediata remissione in libertà.
Per mero tuziorismo difensivo, non posso rammentare come, in un paese civile come il nostro, qualunque persona debba considerarsi non colpevole, finché non intervenga una sentenza definitiva di condanna, sicchè la mia assistita, ad oggi, deve ritenersi del tutto innocente.
Invero, non è col sensazionalismo, con lo strepitus fori e con la parzialità dei giudizi che è possibile arrivare alla verità dei fatti, atteso che la vera giustizia è quella che si raggiunge all’esito di un equilibrato confronto processuale, nel rispetto dei canoni dell’epistemologia giudiziari.
Al di là dei principi giuridici, l’assoluta estraneità ai reati contestati ed all’intera vicenda giudiziaria – unitamente alla palese infondatezza delle accuse mosse – è suffragata, in concreto, da quanto dichiarato dalla stessa signora Ruggiero Francesca in sede di interrogatorio reso dinanzi al G.I.P. in data 21.03.2017.
In attesa delle decisioni degli organi processuali, pur comprendendo l’ansia e le aspettative della stampa e della piubblica opinione circa la vicenda, e pur ribadendo l’assoluta innocenza della signora Ruggiero Francesca non sembra opportuno istituire processi mediatici paralleli alle competenti Sede Giudiziarie, nel rispetto, dunque, sia delle prerogative degli organi inquisitori che della difesa né tantomeno è possibile sottacere la sofferenza che, in maniera dignitosa, sta patendo la mia assistita, la quale oltr a vivere il costante patema per la complessa vicenda giudiziaria, si è trovata ingiustificatamente esposta allo sbrigativo discredito di una parte dell’opinione pubblica nonchè ad una esposizione mediatica atta a recar nocumento alla propria immagine e reputazione, nonostante la propria famiglia da sempre conduca un’esistenza all’insegna dell’onestà, del rispetto delle persone e della dedizione al lavoro”.