Sono a processo per favoreggiamento con l’aggravante mafiosa, dinanzi al Tribunale di Bari, perché avrebbero agevolato la latitanza del boss bitontino Domenico Conte: si tratta di Michele e Antonio Mongelli entrambi operai incensurati di Bitonto.
Stando alle indagini di Polizia e Carabinieri, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia dai Pm Ettore Cardinali e Marco d’Agostino, i due avrebbero preso in locazione un appartamento in un noto resort a Giovinazzo di proprietà di un loro ex datore di lavoro, proprietario dell’immobile.
Il boss Conte, irreperibile dal 18 aprile – giorno in cui fu emessa la custodia cautelare che lo portava in carcere per l’omicidio del 30 dicembre 2017 in cui perse la vita, per errore, l’84enne Anna Rosa Tarantino – passò nell’appartamento sul mare dal 5 al 27 maggio 2018 per sfuggire alla cattura.
Fu arrestato dopo 37 giorni di latitanza e, nei mesi scorsi, è stato condannato – con rito abbreviato – alla pena di 20 anni di reclusione.
Nel processo è imputato anche il pregiudicato Cosimo Liso, zio dell’omonimo pregiudicato condannato a 20 per l’omicidio Tarantino. Liso è accusato di favoreggiamento nell’omicidio per aver distrutto la pistola usata dai sicari sciogliendola con una fiamma ossidrica. Nel processo sono costituiti parti civili il Comune di Bitonto, l’Associazione Antiracket e alcuni famigliari della signora Tarantino. Su accordo delle parti sono stati acquisiti i verbali di due collaboratori di giustizia, Michele Sabba e Rocco Papaleo, i sicari che uccisero l’anziana, condannati a 14 anni di reclusione.