Il comitato Bitonto 5 stelle, in riferimento al comunicato stampa del Comitato cittadino “NO ALL’AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA ‘SALVIAMO IL SUD E LA COESIONE NAZIONALE’”, smentisce di aver ricevuto richieste formali di adesione e di conseguenza di averle rifiutate. Cogliamo l’occasione per ribadire la contrarietà del M5S a politiche sulle autonomie volte a favorire le regioni del Nord rispetto a quelle del Sud. Lo stiamo dimostrando con i fatti: ne è un esempio lo stralcio che abbiamo ottenuto qualche settimana fa relativamente alla regionalizzazione della scuola, che avrebbe accresciuto le sperequazioni fra Regioni, nell’ambito dell’istruzione. Abbiamo difeso la logica secondo la quale è inaccettabile che un bambino debba ricevere una migliore o peggiore educazione a seconda della Regione in cui nasce.
Un altro risultato importante ottenuto è stato quello della riforma del calcolo dei fabbisogni standard, grazie a cui, dal prossimo anno, molti Comuni del Sud Italia che non ricevevano risorse relative a servizi come gli asili nido dal Fondo di Solidarietà Comunale, finalmente otterranno i giusti fondi proporzionati alla popolazione delle città. Un risultato storico e di giustizia sociale nell’ambito dei rapporti Nord-Sud. La precedente e assurda applicazione distorta del federalismo fiscale era stata introdotta dalla Commissione Tecnica Fabbisogni Standard, presieduta fino al 2016 dal deputato del PD Luigi Marattin.
Abbiamo inoltre avviato le Zes, fra cui quella Adriatica, in cui è compresa Bitonto. È stato scritto che l’approvazione delle Zes è stato un semplice completamento “dell’iter procedurale di un provvedimento del governo Gentiloni”, il che denota una scarsa, nonché superficiale conoscenza della situazione in cui versava il provvedimento. Quando i nostri portavoce sono arrivati al Governo hanno trovato le Zes impantanate al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Vi erano inoltre errori contenuti nelle carte presentate dalla Regione Puglia. Il Ministro per il Sud Barbara Lezzi ha sbloccato la situazione, dando il via a quelle agevolazioni utili per attrarre investimenti sul territorio.
Questi sono solamente tre esempi che dimostrano come i nostri portavoce stanno lavorando al massimo per tutelare gli interessi del Meridione. E con lo stesso impegno lavoreranno per difendere il Sud nell’ambito dell’autonomia differenziata.
Fa sorridere vedere fra i componenti del comitato bitontino anche il Partito Democratico, presente nella coalizione di maggioranza che sosteneva il governo Gentiloni, che il 28 febbraio 2018 ha siglato i pre-accordi per l’intesa sull’autonomia differenziata con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
E fa ancora più sorridere il fatto che l’autonomia per conto di quest’ultima Regione sia sostenuta fortemente da Stefano Bonaccini, governatore dello stesso Pd. Ora il Pd bitontino, che all’epoca non battè ciglio sulla questione, si è improvvisamente svegliato. Assieme a Forza Italia, che in Lombardia e Veneto ha fatto propaganda per il sì.
Da parte nostra, siamo sempre stati disposti ad ascoltare proposte, progetti concreti ed iniziative fattive che abbiano come finalità il bene comune, soprattutto in chiave meridionale, purchè non rappresentino soltanto un contenitore vuoto, fatto solo di propaganda e demagogia.